Usa 2024 102 – Due discorsi hanno ieri segnato la campagna elettorale: quello del presidente Joe Biden e quello del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Biden ha parlato dallo Studio Ovale, in diretta tv, alle 20.00, ora di Washington, le due del mattino in Italia; Netanyahu al Congresso in plenaria, ma con ampi vuoti, nel pomeriggio di Washington.
I due rivali nella corsa alla Casa Bianca, Donald Trump e Kamala Haris, hanno invece fatto comizi rispettivamente in North Carolina e nell’Indiana, scambiandosi reciproche critiche.
Usa 2024: Biden dallo Studio Ovale, passare fiaccola a nuova generazione
Biden, che parlava per la prima volta alla Nazione dopo avere annunciato domenica il suo ritiro, ha spiegato la decisione di rinunciare alla rielezione, ha tracciato un bilancio della sua presidenza e ha indicato che cosa vuole fare nell’ultima parte del suo mandato. “La difesa della democrazia – ha detto – è più importante di qualsiasi titolo” e “la democrazia è nelle mani degli elettori”.
E’ stato un discorso “solenne” – scrive la Ap – che “segna la fine della carriera politica” di Biden. Il New York Times evidenzia che il presidente continua a pensare che quanto da lui fatto meritasse un secondo mandato, ma è pure consapevole che “nulla può ostacolare la salvaguardia della democrazia”.
In quello che è stato solo il suo quarto discorso dallo Studio Ovale, Biden ha ammesso che “è ora di passare la fiaccola a una nuova generazione” e ha fatto l’elogio della sua vice Kamala Harris, ora candidata democratica alla Casa Bianca. Il Washington Post definisce il discorso “cupo e riflessivo”, con l’esaltazione della democrazia e la denuncia dei dittatori, e giudica “monumentale” la decisione di Biden di ritirarsi da Usa 2024.
Usa 2024: Netanyahu nel Congresso evidenzia spaccatura America
Parlando al Congresso, Netanyahu ha fatto un discorso “acceso e aspro” – la definizione è dell’Ap –: il premier ha difeso la guerra condotta da Israele nella Striscia di Gaza e ha bollato come “utili idioti dell’Iran” i suoi contestatori.
Un centinaio di congressman democratici e la Harris, che presiede il Senato, non erano presenti al discorso, mentre sotto il Campidoglio migliaia di manifestanti scandivano “Palestina libera” – la polizia ha usato spray al peperoncino per contenere la protesta -. I repubblicani, invece, erano praticamente tutti presenti e hanno ripetutamente applaudito.
Il discorso di Netanyahu e l’accoglienza riservatagli evidenziano la spaccatura tra democratici e repubblicani sulla guerra nella Striscia di Gaza e sui rapporti con Israele, Paese stretto alleato degli Stati Uniti. Oggi, Netanyahu deve incontrare Biden alla Casa Bianca e, separatamente, Harris: domani vedrà Trump, un suo sodale di vecchi data, con cui i rapporti sono sempre stati buoni.
Usa 2024: la campagna di Trump e Harris
I due candidati hanno ieri proseguito la loro campagna, Trump in North Carolina e Harris parlando a Indianapolis a un’associazione di donne nere. I comizi contrapposti saranno, probabilmente, una costante delle prossime settimane. La Fox propone d’ospitare un dibattito Trump / Harris il 17 settembre.
A Indianapolis, come nei giorni precedenti nel Delaware e nel Wisconsin, Harris ha prestato attenzione a unire il partito, in vista della sua investitura formale, che potrebbe essere anticipata al 7 agosto, e della convention democratica a Chicago nella settimana del 19 agosto.
Trump, invece, aggiusta il tiro della sua retorica sulla nuova rivale e ne ricorda gli insuccessi sull’immigrazione e l’impalpabilità come vice-presidente, “il peggiore della storia”.
Trump la dipinge come un’estremista di sinistra, mentre i democratici le hanno spesso contestato piuttosto un eccesso di moderazione. I sondaggi, che si succedono, danno risultati contraddittori: Trump avanti, anche di tre punti, secondo la Cnn; Harris avanti, secondo la Reuters; oppure, equilibrio, secondo altri rilevamenti.
La situazione è fluida. Fronte raccolta fondi, Harris è arrivata a 126 milioni di dollari in 96 ore, mentre Elon Musk ha smentito un’affermazione di Trump secondo cui gli verserebbe 45 milioni di dollari al mese.
Usa 2024: attentato, Camera crea task force
La Camera ha deciso di creare una task force per indagare sul fallito attentato del 13 luglio all’ex presidente Trump e, soprattutto, sulle carenze della sicurezza emerse nelle audizioni in corso: l’obiettivo è suggerire provvedimenti legislativi, se necessari. La decisione è stata bipartisan: c’è unanime condanna di quanto avvenuto. Nella sparatoria in Pennsylvania, una persona fu uccisa e altre due furono gravemente ferite, prima che lo sparatore, un ventenne, fosse a sua volta ucciso. Trump, ferito all’orecchio, assicura di stare “molto meglio”.
A proposito dell’attentato, i media riferiscono che lo sparatore, prima di entrare in azione, fece delle ricerche online sull’assassinio del presidente John F. Kennedy, cercando di sapere da che distanza aveva sparato Lee Oswald. Lo ha riferito in un’audizione alla Camera il direttore dell’Fbi Christopher Wray di cui Trump chiede le dimissioni.