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Usa: Epstein suicida in carcere, fine d’un sordido miliardario

Scritto per Il Fatto Quotidiano dell'11/08/2019

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Uno con il pelo sullo stomaco così, non pensi mai che possa suicidarsi. E, invece, Jeffrey Epstein, 66 anni, il finanziere miliardario travolto da uno scandalo sessuale e accusato di abusi, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori, è stato trovato senza vita nella sua cella: suicida, impiccato, secondo l’Fbi, che indaga in tal senso. Il Dipartimento della Giustizia ha disposto un’inchiesta.

Epstein era recluso, in attesa del processo, che non si sarebbe celebrato prima del prossimo anno, nel Manhattan Correctional Center dove è detenuto anche El Chapo, il boss del narcotraffico.

L’allarme è scattato verso le 7.30 del mattino: lo staff del penitenziario ha prima provato a rianimare il finanziere, poi l’ha trasportato a un ospedale vicino, dov’è stato dichiarato deceduto. E dire che Epstein doveva essere sotto sorveglianza speciale dal 23 luglio, quando lo avevano trovato semi incosciente sul pavimento della cella, con ferite al collo vistose: per l’Fbi, era stato un tentativo di suicidio. Pare che la sorveglianza fosse stata sospesa alcuni giorni or sono.

Nelle ore immediatamente precedenti la morte del finanziere, i media statunitensi avevano diffuso carte del procedimento con dettagli scabrosi sulle attività illegali in cui Epstein era coinvolto: abitudini sessuali imbarazzanti e perverse. Il miliardario amava le orge con minorenni, organizzate nella sua lussuosissima residenza di Manhattan o in quella agli Hamptons, oltre che a Palm Beach, e voleva tre orgasmi almeno al giorno, ricorrendo pure a sexy toys e bambole gonfiabili.

Un’assistente, una ex fidanzata, Ghislaine Maxwell, come lui “ossessionata dal sesso”, gli procurava le ragazze e un maggiordomo faceva sparire le tracce di ciò che accadeva. I documenti coinvolgono pure Andrea, il duca di York, secondo figlio maschio della regina Elisabetta II, fratello dell’erede al trono Carlo, che sarebbe stato compagno di partouze di Epstein e avrebbe avuto nel 2001 rapporti sessuali a pagamento con l’allora minorenne Virginia Roberts Giuffre, la modella intorno a cui ruota l’inchiesta, e con una prostituta – Buckingham Palace smentisce tutte le illazioni -.

A fine luglio, un giudice distrettuale di New York aveva deciso che Epstein, accusato d’avere fatto traffico sessuale di decine di minorenni, sarebbe stato processato nel giugno 2010, per dare modo alla difesa di studiare le carte, un voluminoso incartamento. In aula, il 31 luglio, il finanziere era comparso in pubblico per la prima volta dopo le ferite al collo in cella. Epstein, che rischiava fino a 45 anni di carcere, era parso stanco e assente, la barba lunga e i capelli in disordine, un altro uomo rispetto all’immagine da divo del cinema che dava di sé, e aveva ascoltato passivamente le decisioni del giudice.

Finanziere di successo, aveva iniziato la sua carriera alla banca d’investimenti Bear Stearns e aveva poi fondato la sua società, J.Epstein&Co., divenendo miliardario. Di fronte agli inquirenti, s’era sempre dichiarato “non colpevole”, ammettendo “relazioni consenzienti” e negando di sapere che alcune delle ragazze fossero minorenni. I giudici gli avevano sempre negato la libertà su cauzione, dopo l’arresto il 6 luglio all’aeroporto di Teterboro, nel New Jersey.

L’accusa si basa, fra l’altro, sulle testimonianze di alcune delle vittime di Epstein, specie la Giuffre, che sarebbe stata ridotta a “schiava sessuale” quando aveva solo 14 anni. La notizia del suicidio ha suscitato in alcune delle vittime sdegno e rabbia: “un atto di egoismo” per evitare di confrontarsi con la corte e con le sue prede.

La vicenda Epstein ha pure risvolti politici: il miliardario finanziere frequentava il resort dei Trump a Mar-a-Lago in Florida, dove la famiglia presidenziale trascorre i week-end d’inverno. Secondo Politico, gli investigatori hanno sentito una donna che una ventina d’anni fa, quando era minorenne, lavorava lì come addetta agli spogliatoi e fu reclutata per dei massaggi al finanziere che spesso – dice – divenivano prestazioni sessuali. S’indaga inoltre su transazioni sospette della Deutsche Bank, la banca di Epstein e pure di Trump, che segnala trasferimenti di ingenti somme fuori dagli Usa.

Il finanziere aveva pure socializzato con Bill Clinton, più volte ospite dei suoi aerei, ed era accolto nei salotti più mondani e più ricchi dell’Unione. Già accusato nel 2005 in Florida di traffico di minorenni, aveva fatto un accordo con gli inquirenti, evitando il carcere: per quella storia, a luglio s’è dimesso il ministro del Lavoro di Trump, Alex Acosta, all’epoca il responsabile della Giustizia in Florida.

Anche la fine dopo 23 anni dello show di Victoria’s Secret, l’evento autunnale in cui l’azienda dell’intimo presentava la sua collezione, è in parte funzione della vicenda Epstein. Lo show, che fece la fama di top model come Heidi Klum e Miranda Kerr, ha certamente accusato le incertezze del brand e i contraccolpi di #Metoo. Ma la grana forse decisiva sono stati i legami tra Les Wexner, il proprietario del gruppo, ed Epstein, che avrebbe usato l’amicizia con Wexner per adescare ragazze che sognavano di divenire modelle. Una di esse, Maria Farmer, sostiene che nel 1996 Epstein abusò di lei nella villa di Wexner in Ohio.

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gphttps://giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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