Donald Trump allenta la pressione sul Congresso: firma il nuovo piano di stimolo da 900 miliardi per l’economia Usa che stanzia aiuti a famiglie e piccole imprese colpite dalla pandemia; e firma pure la legge sul finanziamento dello Stato federale, che eviterà la chiusura dei servizi pubblici, cioè lo shutdown. Per molti osservatori e congressman, è stato evitato “uno scenario da incubo”.
Ma, contemporaneamente, il magnate presidente suscita allarme nell’attesa della seduta inaugurale del nuovo Congresso mercoledì 6 gennaio: “Ci vediamo a Washington il 6 gennaio. Non mancate! Seguiranno informazioni”, twitta, mentre trascorre le feste nella residenza di Mar-a-Lago in Florida.
Quel giorno, Trump avrebbe intenzione di sferrare l’ultimo attacco nel tentativo di ribaltare l’esito delle elezioni presidenziali. Riunito in sessione plenaria, il Congresso dovrà ufficialmente contare e validare i voti dei Grandi Elettori, che il 14 gennaio hanno confermato la vittoria di Joe Biden: 306 a 232.
Trump ha pure attaccato la Corte Suprema, “totalmente incompetente e debole sui brogli elettorali del 2020. Noi abbiamo le PROVE, ma non le vogliono vedere”.
Oggi, Trump vola in Georgia per fare campagna a favore dei due senatori repubblicani che cercano la riconferma nei ballottaggi del 5 gennaio, decisivi per assegnare la maggioranza nel Senato. Sempre su Twitter, il magnate annuncia un “grande e meraviglioso comizio”; e aggiunge “E’ così importante per il nostro Paese che vincano”.
Le leggi sbloccate prevedono tra l’altro la conferma dell’estensione dei benefici di disoccupazione e il pagamento d’un assegno da 600 dollari a persona a chi guadagna meno di 75 mila dollari l’anno. Viene inoltre prorogata la moratoria sugli sfratti e vengono stanziati miliardi per aiutare gli Stati nella distribuzione del vaccino e per aiutare piccole imprese, compagnie aeree, aziende di trasporto.
Trump voleva un assegno diretto di almeno 2.000 dollari e aveva definito il piano “una vergogna”, seppure sia stato messo a punto con la mediazione del suo segretario al Tesoro, Steve Mnuchin, che aveva facilitato l’accordo in Congresso tra repubblicani e democratici.
Poche ore prima della firma, il presidente eletto Joe Biden aveva messo in guardia contro il rischio dio “conseguenze devastanti” in caso di mancata promulgazione dei provvedimenti: le misura approvate in Congresso sono “importanti”, anche se sono solo “un anticipo”, perché l’anno prossimo “dovremo fare di più per rilanciare l’economia e contenere” l’epidemia di coronavirus.
I cui dati continuano a essere terrificanti: secondo la John’s Hopkins University, alla mezzanotte di ieri sulla East Coast, si contavano nell’Unione oltre 19.136.500 contagio e oltre 333.000 decessi.