Donald Trump chiede alla Corte Suprema di potere intervenire nel ricorso del Texas che vuole bloccare la vittoria di Joe Biden nelle elezioni presidenziali del 3 novembre, invalidando i risultati in quattro Stati, e annuncia su Twitter che almeno 17 Stati si sono già uniti “all’azione legale straordinaria contro la più grande frode elettorale nella storia degli Stati Uniti”.
Il cinguettio, che Twitter segnala come controverso per l’accusa non provata di elezioni fraudolente, conferma che quella intentata dal Texas è l’azione su cui il magnate ora punta per rovesciare l’esito delle elezioni.
Sulla diatriba legale elettorale si innesta la notizia che Hunter Biden, il figlio del presidente eletto, è oggetto di un’indagine fiscale in Delaware, dove vive anche il padre, per oltre 30 anni senatore dello Stato. Lo ha reso noto lo stesso Hunter in un comunicato: “Ho saputo ieri per la prima volta che l’ufficio del procuratore generale in Delaware … sta indagando sui miei affari fiscali. Prendo molto seriamente la cosa, ma sono fiducioso che un esame professionale e oggettivo … dimostrerà che ho gestito i miei affari in modo legale e appropriato, con l’ausilio di consulenti fiscali professionali”.
Il team del presidente eletto ha così reagito: “Joe Biden è profondamente orgoglioso di suo figlio, che ha combattuto sfide difficili, compresi i violenti attacchi personali degli ultimi mesi, solo per emergerne più forte”.
Tutto ciò nel giorno in cui il numero di vittime da coronavirus in 24 ore negli Stati Uniti supera quota 3000 per la prima volta, mentre si avvicina l’inizio della distribuzione del vaccino. Sono settimane che l’epidemia ha acquisito un vigore mai visto nell’Unione, stabilendo nuovi record giornalieri di vittime, ospedalizzazioni e contagi. Il record precedente di vittime in un solo giorno, 2.760, era stato raggiunto la scorsa settimana, peggio del 15 aprile – 2.752 vittime -. Stando ai dati della John’s Hopkins University, alla mezzanotte di ieri sulla East Coast, i contagi complessivi nell’Unione superavano i 15.386.500 e i decessi i 289.300.
Sull’azione legale intentata dal Texas, Trump twitta: “Questo è il pezzo forte. Il nostro Paese ha bisogno di una vittoria!”. Il suo team di legali vuole intervenire nel ricorso del procuratore generale dello Stato, Ken Paxton, per portare alla Corte Suprema il caso del voto in Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Nel ricorso si contestano le modifiche alle procedure elettorali apportate in quegli Stati – tutti vinti da Biden – e si chiede di bloccarne i voti del Collegio elettorale (in tutto 62) e di rinviare la riunione di lunedì 14 dicembre in cui il Collegio elettorale deve formalmente eleggere il presidente.
Trump, sempre su Twitter, ribadisce che le elezioni presidenziali sono state truccate e sostiene l’esistenza di “prove massicce di una frode elettorale diffusa” negli Stati oggetto dell’azione legale del Texas. Quanto alla decisione della Corte Suprema di respingere un ricorso sulla Pennsylvania, il magnate afferma: “Questo non è il mio caso, com’è stato incorrettamente sostenuto. Il vero caso che tutti stanno aspettando è quello presentato dal Texas e che in molti stanno sostenendo”.
Il New York Times scrive che il transition team di Biden è spiato e sabotato da uomini di Trump: segno che il magnate sta tuttora ostacolando il passaggio dei poteri alla nuova Amministrazione, “infiltrando” funzionari a lui fedeli nelle riunioni via Zoom che la squadra di Biden sta tenendo. L’obiettivo è quello di congelare o rallentare il flusso di informazioni e di ascoltare le discussioni dello staff del presidente eletto, usandole poi a vantaggio dell’attuale inquilino della Casa Bianca.
L’inchiesta su Hunter può apparire una bomba a orologeria, dopo che Trump ha ripetutamente accusato la famiglia Biden di essere “un’impresa criminale”, citando gli affari di Hunter in Ucraina e in Cina quando il padre era il vice-presidente di Barack Obama. L’attenzione era soprattutto puntata sulla sua nomina nel board della società energetica ucraina Burisma a 50 mila dollari al mese, pur non avendo Hunter competenze nel settore. Un problema di opportunità, su cui finora non sono mai stati accertati profili penali o condizionamenti della politica americana.
Secondo la Cnn, l’indagine della procura del Delaware su Hunter riguarda questioni finanziarie e mira ad accertare se il figlio del presidente eletto e i suoi soci abbiano violato leggi fiscali e norme anti-riciclaggio facendo affari in Paesi stranieri, in particolare in Cina. Biden padre non è coinvolto.
Alcuni alleati del presidente sono già partiti all’attacco: il deputato Ken Buck ha chiesto la nomina di un procuratore speciale per evitare che l’inchiesta finisca sotto la competenza del futuro ministro della Giustizia di Biden, che non è stato ancora annunciato.
Hunter, 50 anni, socio fondatore della società di investimenti e consulenza Rosemont Seneca Partners, ha avuto una vita personale e coniugale travagliata, lottando a lungo contro alcol e droga. Il padre lo ha sempre difeso ed è molto legato a lui, dopo la morte nel 2015 dell’altro figlio Beau.