Da una parte, un presidente uscente, Donald Trump, che cerca di realizzare in extremis brandelli del suo programma, di silurare suoi avversari interni e di complicare i primi passi del suo successore. Dall’altra, parte del Congresso e una magistratura che non hanno mai smesso di contrastare la sua ‘legacy’. E’ forte, in queste ore, a Washington la percezione di un ‘deep State’, che resiste alle bizzarrie del magnate in uscita dalla Casa Bianca.
Trump ha ieri ordinato il ritiro dalla Somalia di gran parte dei circa 700 militari Usa presenti nel Paese, lasciando solo un presidio a Mogadiscio. Lo ha annunciato il Pentagono. Contestualmente, riferisce Politico, la Casa Bianca ha rimosso nove membri del Defense Business Board, un organo consultivo composto da esperti bipartisan, sostituendoli con ‘yes man’ di Trump, tra cui l’ex manager della sua campagna elettorale Corey Lewandowski e l’ex vice David Bossie.
Le truppe in Somalia avevano la missione di combattere il gruppo terrorista Al-Shabaab, collegato ad Al Qaida. La mossa si inquadra nel più ampio disegno dell’Amministrazione Trump di ritiro delle forze Usa, comprese le riduzioni dei contingenti in Iraq e in Afghanistan.
Il Pentagono ha però ridimensionato le implicazioni del ritiro dalla Somalia, sostenendo che esso non preconizza un cambio di politica degli Stati Uniti. “Manteniamo la capacità di condurre operazioni antiterrorismo mirate e di raccogliere pre-allarmi e indicazioni di minacce” contro interessi americani. Se alcune forze saranno riassegnate fuori dell’Africa orientale, un numero non meglio precisato sarà riposizionato nei Paesi vicini, consentendo operazioni attraverso il confine.
Sempre ieri, il Congresso ha però bloccato la decisione di Trump di ridurre di un terzo le truppe Usa in Germania. Nella versione finale della legge annuale sulla difesa Usa, è stata inserita una norma per cui il numero dei soldati in Germania non deve scendere sotto l’attuale livello di 34.500 militari per 120 giorni dopo che il capo del Pentagono avrà fornito a deputati e senatori una valutazione delle implicazioni della decisione. La mossa, rileva il Wall Street Journal, rinvia ogni potenziale ritiro di truppe sino a dopo l’insediamento del presidente eletto Joe Biden. In luglio il Pentagono annunciò il ritiro dalla Germania di 12 mila soldati.
Un giudice federale di Brooklyn, a New York, ha intanto ripristinato il Daca, il programma varato da Barack Obama per proteggere i Dreamers, cioè gli immigranti arrivati negli Usa da minorenni con i genitori clandestini. E’ uno schiaffo al presidente uscente, che voleva cancellare il Daca.
Sul fronte della lotta al coronavirus, la cui epidemia sta facendo oltre 200 mila nuovi casi al giorno e oltre duemila morti, Biden ha detto in una conferenza stampa a Wilmington di non avere visto piani dettagliati dell’Amministrazione Trump per la distribuzione dei vaccini. Biden non intende rendere obbligatorio il vaccino, ma incoraggerà l’uso delle mascherine per cento giorni all’inizio della sua presidenza; e insiste sull’urgenza che il Congresso vari aiuti economici.
Secondo i dati della John’s Hopkins University, alla mezzanotte di ieri sulla East Coast, nell’Unione i contagi registrati superavano i 14.371.000 e i decessi sfioravano i 279.000.
Quanto alla cerimonia d’insediamento nell’Inauguration Day, il presidente eletto Joe Biden progetta un evento quasi tutto virtuale. La cosa importante, pensa, “è garantire la sicurezza della gente”.
People rivela che Melania Trump sta cercando scuola in Florida per Barron, il figlio adolescente. E’ un altro segno ch,e una volta lasciata la Casa Bianca, il prossimo 20 gennaio, la famiglia Trump intende trasferirsi nel resort di Mar-a-lago, a Palm Beach, dove ha già spostato la residenza e dove sono in corso lavori di ristrutturazione. Sarebbe, inoltre, un segno che Donald e Melania non hanno progetti di separazione e/o di divorzio immediati.