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Usa 2020: – 226, Trump sotto attacco, sapeva dell’emergenza

Scritto per https://www.giampierogramaglia.eu/gpnewsusa2020/ il 22/03/2020

L’emergenza coronavirus fa sparire Joe Biden e Bernie Sanders dalle cronache statunitensi: prudenza, ma pure mancanza di interesse per loro in questo momento. L’epidemia, invece, espone alle critiche il magnate presidente Donald Trump, ormai sicuro di essere il candidato repubblicano per Usa 2020: accuse di lassismo e di sottovalutazione della minaccia, almeno all’inizio.

Fin da gennaio, secondo il Washington Post, Trump avrebbe ricevuto a più riprese rapporti classificati delle agenzie d’intelligence che lo avvertivano della pericolosità del coronavirus e dell’emergenza che si profilava.

I rapporti non dicevano quando il virus poteva arrivare in Usa, ma ne tracciavano la diffusione, ammonendo Pechino pareva ridimensionare la gravità dell’epidemia. “E’ una vergogna. E’ una storia molto inaccurata”, replica il presidente, che naturalmente se la prende con chi dà la notizia.

Negli Stati Uniti, il coronavirus ha già fatto oltre 300 vittime – 307 quelle recensite a tutto ieri -, mentre i positivi hanno superato quota 25 mila: sono i dati di ieri, con circa 8000 nuovi casi nelle ultime 24 ore.

Ai dati inquietanti sulla rapidissima avanzata del contagio nell’Unione, il presidente Donald Trump continua a replicare alternando ottimismo e provocazioni: “Celebreremo presto la vittoria su questo nemico invisibile”, assicura in conferenza stampa, chiamando di nuovo il Covid-19 “virus cinese”. L’atteggiamento di sfida a Pechino è avallato e incoraggiato dalla stampa di destra: il Daily Signal, della Heritage Foundation, dice che il Covid-19 è “una maledizione lanciata dai cinesi sul Mondo”.

Se se la prende con la Cina, Trump è invece pronto a correre in aiuto della Corea del Nord, le cui fonti riferiscono di una lettera del magnate presidente al leader Kim Jong-un: Trump offre aiuto nella lotta contro il coronavirus e propone un piano per “spingere” i legami fra i due Paesi.

Su Twitter, il magnate presidente alimenta speranze in trattamenti farmaceutici che sarebbero efficaci contro il coronavirus: l’idrossiclorochina (un farmaco anti malaria, ndr) e l’azitromicina (un antibiotico generalmente usato contro la polmonite batterica, ndr) “presi insieme – scrive –  hanno una chance reale di essere una delle più grandi svolte nella storia della medicina”. Non ci sono però studi su larga scala che ne abbiano dimostrato la sicurezza e l’efficacia; e la Food and Drug Administration non s’è ancora pronunciata.

A chi gli chiede perché il Paese più ricco del mondo sia a corto di mascherine e ventilatori e come mai non sono stati utilizzati i mesi precedenti per procurarsi le dotazioni mediche indispensabili nell’emergenza, Trump risponde: “E’ stata una situazione senza precedenti, nessuno avrebbe creduto che potesse succedere una cosa del genere”.

Dopo Trump, anche il suo vice Mike Pence, zar anti-virus, ha fatto il tampone: un suo collaboratore era positivo. Lui e la moglie sono risultati negativi.

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