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Usa 2020: – 332, Warren in forma, piani tasse a confronto

Scritto per https://www.giampierogramaglia.eu/gpnewsusa2020/ lo 07/12/2019

Elizabeth Warren è “in eccellente salute”: lo certifica il documento medico diffuso dalla campagna della senatrice del Massachusetts, 70 anni, tra i battistrada nella gara per la nomination democratica alla Casa Bianca. La Warren è più in forma fisica che politica, perché i sondaggi la danno in calo, dopo una fiammata che, all’inizio dell’autunno, l’aveva addirittura portata in testa alla corsa. Ora prova a rilanciarsi con idee anti-ricchi sulle tasse.

“La senatrice Warren è in eccellente salute e lo è stata nei 20 anni in cui sono stata il suo medico”, scrive Beverly Woo, dottoressa del Brigham and Women’s Hospital di Boston, che la segue dal ‘99. L’unica condizione medica, precisa la Woo, è l’ipotiroidismo, per cui prende un farmaco specifico ogni giorno.

Ora, si attendono i certificati medici degli altri due battistrada avanti negli anni, Joe Biden, 77 anni, e Bernie Sanders, 78 anni. Nell’attesa, è però già possibile confrontare i piani fiscali, profondamente diversi, di Biden e della Warren.

Biden prevede tasse per 3200 miliardi di dollari in 10 anni per coprire i costi delle sue proposte, compresa la sanità e l’emergenza clima. Il piano comporta un aumento dell’aliquota per le aziende dal 21% al 28% (sotto il 35% in vigore prima del taglio di Trump nel 2017) e punta ad incassare 800 miliardi da nuove tasse sui capital gain pagati innanzitutto dagli investitori, oltre a 400 miliardi da una nuova minimum tax del 15% sulle aziende che fanno profitti in Paesi con bassa tassazione come le Bermuda o l’Irlanda. Biden intende pure mettere un tetto alle deduzioni delle società, fare cessare le scappatoie fiscali per gli investitori immobiliari e colpire con sanzioni i Paesi che consentono l’elusione fiscale aziendale.

Sono misure giudicate dagli specialisti moderate, circa sei volte inferiori a quelle dei due aspiranti alla nomination ‘di sinistra’, la Warren e Sanders, che studano oltre 20.000 miliardi di nuove tasse in 10 anni. Biden è contrario all’idea della Warren e di Sanders di una tassa sulla ricchezza e non intende adottare le misure più aggressive prese in considerazione da alcuni dei suoi consiglieri, come una nuova tassa sulle transazioni di Wall Street.

La Warren è invece pronta a presentare un piano per vietare le mega-fusioni tra le maggiori società Usa e per garantire la protezione sindacale ai lavoratori della cosiddetta gig economy, dagli autisti di Uber ai freelance e a tutte le persone con lavori temporanei e occasionali. Noncurante dei timori di Wall Street e di gran parte dell’establishment democratico, che temono una deriva a sinistra, Elizabeth, da sempre in prima linea contro le banche e le multinazionali, starebbe quindi studiando una vera e propria stretta antitrust, bandendo le operazioni di acquisizione da parte delle aziende con entrate superiori ai 40 miliardi di dollari l’anno o le fusioni tra due società con almeno 15 miliardi di entrate ciascuna.

Un sondaggio, piuttosto sorprendente, indica che sei americani su 10 sono favorevoli all’intenzione della Warren di colpire le grandi fortune: i bianchi repubblicani istruiti sono l’unico gruppo demografico contrario all’idea. Se la ‘tassa sui ricchi’ della Warren fosse stata in vigore dal 1982, oggi Bill Gates avrebbe 13,9 miliardi di dollari, invece che di 97: il calcolo, a mo’ d’esempio, è stato fatto dal New York Times.

Anche la campagna di Donald Trump prepara qualche proposta fiscale: stando al Washington Post, si studia la possibilità di introdurre un’aliquota del 15% per la middle class, da usare per dimostrare che l’agenda del magnate non va solo a vantaggio dei ricchi, come gli venne rimproverato col taglio delle tasse del 2017. Larry Kudlow, direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, ci sta lavorando, ma non è chiaro se Trump abbia già approvato l’idea.

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