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Usa 2024: + 70, Hegseth, audizione contrastata, ma passerà facile

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Usa 2024 + 70 – L’audizione è stata vivace e contrastata, ma chi pensava che Pete Hegseth, scelto da Donald Trump come segretario alla Difesa, potesse non farcela a ottenere l’avallo del Senato s’è già ricreduto: davanti alla Commissione Difesa, Hegseth ha dovuto rintuzzare le critiche dei democratici, che lo considerano inadeguato al ruolo e gli contestano le violenze sulle donne – negate – e l’inclinazione al bere – ammessa – e le contraddizioni sull’impiego delle donne in ruoli di combattimento – prima contro, poi a favore -; ma i repubblicani che sono maggioranza l’hanno sostenuto in modo unanime.

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Pete Hegseth prima dell’audizione (Haiyun Jiang for The New York Times)

E’ stata la prima di una serie presumibilmente ininterrotta: le audizioni, man mano che andranno avanti – oggi tocca al segretario di Stato designato Marco Rubio e alla segretaria alla Giustizia designata Pam Bondi -, saranno una passerella trionfale per il presidente Trump e le sue scelte, pur spesso discutibili. Gli strali dei democratici, infatti, s’infrangeranno contro la lealtà dei repubblicani verso il loro capo e le sue designazioni spesso non convenzionali dei membri del nuovo gabinetto.

Dopo quella di Hegseth, altre audizioni diventeranno esercizi di retorica surriscaldata, con gente che alza la voce, com’è avvenuto martedì, ma sempre lungo schieramenti di partito. Hegseth, un reduce di guerra che s’è poi affermato come anchor alla Fox, non ha replicato in modo diretto alle accuse di violenze sessuali, da lui sempre smentite, ma ha detto che la missione affidatagli dal presidente è “di riportare una cultura da guerrieri al Dipartimento della Difesa”.

Se in Senato tutto pare filare liscio per Trump e i suoi sodali, qualche cruccio arriva dalla Sec, cioè la Consob degli Stati Uniti: Elon Musk è finito sotto accusa per le modalità di acquisto di Twitter, che non sarebbero state conformi alle norme e che gli avrebbero consentito di pagare 150 milioni meno del dovuto. Per questo “ingiusto arricchimento”, la Sec gli impone di pagare delle penali; ma la vicenda non è conclusa.

Usa 2024: Biden e le punture di spillo a Trump

Il presidente Joe Biden continua a prendere decisioni che possono imbarazzare il suo successore. Cos’, toglie Cuba dalla lista degli Stati che sponsorizzano il terrorismo, dopo che è stata annunciata la liberazione di un numero significativo di prigionieri politici, frutto di un accordo con la Chiesa. La mossa dovrebbe consentire un miglioramento delle relazioni tra l’Avana e Washington, ma, secondo il Washington Post, è quasi certo che la nuova Amministrazione la ribalterà: Marco Rubio, segretario di Stato entrante, è di discendenza cubana ed è ostile al regime cubano.

Un’altra decisione che non piacerà a Trump, ma che potrebbe non essere rovesciata, è la creazione di due nuovi monumenti nazionali in California, sottraendo circa 850 mila acri di terreno, per lo più considerati sacri dai nativi americani, a qualsiasi attività estrattiva e/o industriale.

Usa 2024: bandiere al vento sul Campidoglio il 20 gennaio
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Bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici, sullo sfondo della cupola della National Cathedral, in occasione delle esequie di Jimmy Carter, 39° presidente degli Stati Uniti (Fonte. ANSA)

Lo speaker della Camera Mike Johnson ha ordinato che il 20 gennaio le bandiere sul Campidoglio di Washington non siano a mezz’asta, come disposto per un mese dal 28 dicembre, in segno di lutto per la morte del 39° presidente Jimmy Carter, ma garriscano in cima ai pennoni. Decisioni analoghe sono state prese per quel giorno dai governatori repubblicani di alcuni Stati dell’Unione.

Trump aveva contestato la decisione di Biden di tenere le bandiere a lutto per un mese, pur congrua con la tradizione, perché non voleva i vessilli a mezz’asta il giorno del suo insediamento, a coronamento del lungo percorso di Usa 2024.

Usa 2024: incoming Trump team questioning civil servants about their loyalty

AP – Incoming senior Trump administration officials have begun questioning career civil servants who work on the White House National Security Council about who they voted for in the 2024 election, their political contributions, and whether they have made social media posts that could be considered incriminating by President-elect Donald Trump’s team, according to a U.S. official familiar with the matter.

Trump’s pick for national security adviser, Florida Rep. Mike Waltz, in recent days publicly signaled his intention to get rid of all nonpolitical appointees and career intelligence officials serving on the NSC by Inauguration Day to ensure the council is staffed with those who support Trump’s agenda. Vetting of the civil servants began in the last week, the official said on condition of anonymity.

At least some of these nonpolitical employees have begun packing up their belongings since being asked about their loyalty to Trump — after they had earlier been given indications that they would be asked to stay on at the NSC in the new administration, the official said.

A wholesale removal of foreign policy and national security experts from the NSC on Day 1 of the new administration could deprive Trump’s team of considerable expertise and institutional knowledge at a time when the U.S. is grappling with difficult policy challenges in Ukraine, the Mideast and beyond. Such questioning could also make new policy experts brought into the NSC less likely to speak up about policy differences and concerns.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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