Usa 2024 + 11 – Donald Trump starebbe valutando se confermare o meno la scelta di Pete Hegseth, un veterano dell’Afghanistan e dell’Iraq, ora conduttore di Fox News, a segretario alla Difesa, dopo che i media hanno pubblicato numerosi dettagli su un’inchiesta della polizia per le accuse rivolte al futuro capo del Pentagono da una donna che ne sarebbe stata sessualmente aggredita nel 2017.
Un’altra donna che afferma di essere un’amica della vittima avrebbe condiviso diversi elementi sull’episodio con il transition team del presidente eletto; la vittima stessa sarebbe, invece, vincolata al silenzio da un accordo firmato a suo tempo con Hegseth, che respinge ogni addebito. L’inchiesta della polizia si concluse senza che venissero formalizzate accuse.
Se la vicenda sposta l’attenzione dei media su Hegseth, restano le polemiche sulla scelta a segretario alla Giustizia dell’ex deputato della Florida Matt Gaetz. Lo speaker della Camera Mike Johnson – scrive il New York Times – è contrario alla pubblicazione del rapporto della commissione etica della Camera, che doveva uscire ieri, sul consumo di droghe e sulle condotte sessuali dell’uomo che dovrà gestire la Giustizia negli Usa di Trump, perché la pubblicazione violerebbe il protocollo, essendosi Gaetz dimesso mercoledì.
Ma c’è da aspettarsi che qualche media ottenga, prima o poi, il testo del rapporto, che sarebbe molto imbarazzante per Gaetz e, quindi, per Trump, essendo la commissione composta da deputati sia repubblicani che democratici.
C’è attenzione pure sull’agenda per la salute degli americani del neo- prescelto segretario alla Sanità Robert F. Kennedy jr, che dubita dei vaccini, vuole eliminare il fluoro dall’acqua pubblica, favorire l’accesso al latte non pastorizzato e modificare altre abitudini alimentari, mettere al bando i prodotti che bloccano la pubertà nei bambini. E’ – notano gli esperti – un mix di buoni propositi, come combattere la causa delle malattie croniche e le malattie dell’infanzia, e di azioni scientificamente discutibili.
Usa 2024: le mosse di Biden e le analisi dei media
L’Ap esplora quelle che saranno le ultime mosse del presidente in esercizio Joe Biden, che, prima di lasciare l’incarico, tenta di ‘blindare’ alcuni elementi della propria azione dalla ‘damnatio memoriae’ che Trump potrebbe decretare sul suo mandato. La Casa Bianca vuole, in particolare, utilizzare tutti i fondi finora messile a disposizione dal Congresso per portare avanti progetti e iniziative.
Il Washington Post ha due analisi che meritano di essere lette: entrambe affrontano con toni leggeri questioni importanti. In una, si constata come le nomine dubbie di Trump “spuntino come funghi”; nell’altra, si invitano i ‘liberal’ d’America a preparare i bagagli e tenere pronti i passaporti, perché “la vendetta di Trump potrebbe presto colpirli”.
Il New York Times analizza il rapporto tra Trump e il dittatore nord-coreano Kim Jong-un: nel suo primo mandato, Trump lo incontrò tre volte, due vertici a vuoto ad Hanoi e a Singapore e una visita a sorpresa e quasi uno show – ma comunque inconcludente – al confine fra le due Coree; e ora dice che Kim “sente la sua mancanza”.
Ma, intanto, il dittatore nord-coreano s’è schierat0 dalla parte del presidente russo Vladimir Putin nella guerra in Ucraina, inviando truppe in Russia – circa 12 mila uomini che combattono nell’area di Kursk da mesi occupata dagli ucraini -: “Al ritorno alla Casa Bianca – scrive il giornale -, Trump troverà Kim più sfacciato e pretenzioso che mai, non da ultimo proprio per l’alleanza con Putin.