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Usa 2024: – 2, Trump minaccia Liz Cheney, occupazione ‘impantanata’

Scritto lo 02/11/2024 per la sezione Usa 2024 del mio sito e ripreso da The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/top-news/usa-2024-2-trump-minaccia-liz-cheney-occupazione-impantanata/

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Usa 2024 2 – In questo ultimo fine settimana di campagna elettorale verso l’Election Day di Usa 2024, l’attenzione dei media Usa è molto attratta da una battuta di Donald Trump che suona esplicita minaccia a Liz Cheney, la figlia di Dick, il vice del presidente George W. Bush: un “falco da guerra” cui – per Trump – bisognerebbe sparare.

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July 21, 2022, Washington, District of Columbia, USA: House select committee investigating the Jan. 6 attack on the U.S. Capitol Vice Chairwoman United States Representative Liz Cheney (Republican of Wyoming) offers opening remarks on day eight of the United States House Select Committee to Investigate the January 6th Attack on the US Capitol hearing on Capitol Hill in Washington, DC on July 21, 2022 (Credit Image: © Rod Lamkey/CNP via ZUMA Press Wire)

Parlando a Carlson Tucker, ex anchor di Fox, licenziato per eccesso di ‘trumpismo’, Trump dice: “Mettiamola lì con con un fucile che le spara…. Vediamo cosa ne pensa”; e aggiunge che Cheney è “una stupida che vuole sempre andare in guerra”.

Secondo la Cnn, il dipartimento della Giustizia dell’Arizona, dove le frasi sono state dette, ha aperto un’indagine per stabilire se esse siano una minaccia di morte, Poco dopo, Trump ha di nuovo attaccato i Cheney, lanciando un appello agli elettori arabo-americani del Michigan, che potrebbero risultare determinanti nello Stato dove le posizioni sono molto serrate.

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Il ritratto ufficiale di Dick Cheney nel 2003 (Fonte: Wikipedia)

Trump, che parlava a Warren un sobborgo di Detroit, ha detto: “Molti di voi avete familiari che vivono in Medio Oriente… Kamala sta conducendo una campagna a fianco di guerrafondai come Liz Cheney… Vuole ottenere il voto arabo-americano, e sceglie Liz Cheney, il cui padre ha praticamente distrutto il Medio Oriente… Non penso che funzioni…”.

E’ probabile che la polemica anti-Cheney – pur virulenta -, così come la scelta di Liz come testimonial dei repubblicani anti – Trump, non spostino molti voti, Ma la candidata democratica ha comunque risposto, sostenendo che la violenza verbale di Trump lo “squalifica” per la Casa Bianca.

La vice di Biden, a comizio in Wisconsin e su X, ha sostenuto che l’ex presidente “ha intensificato la violenza verbale contro i suoi avversari e ha suggerito di puntare le armi contro Liz Cheney”: “Questo deve squalificarlo. Uno che vuole essere presidente degli Stati Uniti e che usa questo tipo di violenza verbale è chiaramente non idoneo e non qualificato dalla carica di presidente… È così che i dittatori distruggono le nazioni libere: minacciano di morte i loro oppositori… Non possiamo affidare il nostro Paese e la nostra libertà a un uomo meschino, vendicativo, crudele e instabile che vuole essere un tiranno”.

Su un livello dialettico più elevato, Politico.com titola “Gli occhi dell’Europa su Usa 2024: fede, paura e libertà”. E il Washington Post fa una sorta di summa dei fact checking sulle due campagne: “I discorsi di Harris – è la sintesi – hanno una spolverata di affermazioni false o fuorvianti, confrontati con la valanga di affermazioni del genere di Trump”

Usa 2024: ancora sondaggi, sempre testa a testa

In Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, è sempre testa a testa tra Harris e Trump. Un sondaggio Marist vede la democratica in lieve vantaggio sul repubblicano in tutti e tre gli Stati: in Michigan, è 52% contro 48%; in Wisconsin, 50% contro 48%; e in Pennsylvania. 50% contro 48%. I distacchi rientrano nel margine di errore dei rilevamenti, ma è vero che diversi sondaggi in Michigan e Wisconsin hanno dato, negli ultimi giorni risultati analoghi.

Invece, in Pennsylvania, un rilevamento del Washington Post mostra uno stallo quasi completo: Harris al 48%. Trump al 47%. Non ci aiuta molto a capire come andrà a fine la corsa al Senato, sempre in Pennsylvania: Bob Casey, democratico, è al 49%, l’uomo d’affari Dave McCormick, repubblicano, è al 46%.

Le agenzie di intelligence Usa hanno intanto concluso che la Russia è alla base di un video apparso sui social media questa settimana, in cui si afferma falsamente che gli haitiani hanno illegalmente votato più volte in Georgia per Harris. L’Agenzia per la sicurezza informatica e delle infrastrutture, l’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale e l’Fbi affermano, in una dichiarazione congiunta, che il video è opera di Mosca e avvertono che “potenze straniere lavorano per minare la fiducia nelle elezioni” e che “il torrente di false affermazioni è più grande di prima”.

Usa 2024: battuta d’arresto del mercato del lavoro

Il mercato del lavoro negli Stati Uniti s’è impantanato nel mese di ottobre, con appena 12 mila posti di lavoro creati, anche se la disoccupazione è rimasta stabile al 4,1%, un livello quasi fisiologico. Il dato di ottobre è il peggiore mai registrato nei quattro anni di presidenza di Joe Biden. Fra le cause del rallentamento, il passaggio degli uragani e gli scioperi che hanno colpito i settori aeronautico e dell’auto. Ma, per quanto giustificabile, il risultato negativo sull’occupazione, a ridosso del voto, può avere più impatto di quello positivo della crescita, più 2,8% del Pil.

La campagna di Trump, infatti, lo cavalca: è una “catastrofe e rivela in via definitiva quanto Harris” causi danni all’economia: “In un solo mese l’agenda fallimentare di Kamala ha spazzato via quasi 30.000 posti nel settore privato e quasi 50.000 in quello manifatturiero… Trump risolverà tutti questi problemi economici”.

Usa 2024: migranti, Trump verso stretta con effetti negativi, Wall Street Journal

Secondo il Wall Street Journal, Trump sta preparando una stretta anche sull’immigrazione legale, con potenziali effetti negativi sulla possibilità per le aziende di assumere lavoratori stranieri. I piani prevedono il ritorno di alcune politiche controverse del mandato presidenziale del magnate, tra cui il divieto di viaggiare in Usa da diversi Paesi a maggioranza musulmana e una norma per bloccare gli immigrati a basso reddito, disabili o che parlano poco inglese, facendo in modo che non possano usufruire dei sussidi pubblici.

Consiglieri esterni tra cui Stephen Miller, l’architetto del programma di immigrazione di Trump quando era alla Casa Bianca, e gruppi come l’America First Policy Institute, stanno preparando ordini esecutivi, regolamenti e promemoria. I settori economici potenzialmente danneggiati vanno dall’ingegneria informatica alle posizioni stagionali nei parchi a tema.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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