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Usa 2024: – 69, lite sul microfono, dibattito fra Harris e Trump in forse

Scritto il 27/08/2024 per la sezione Usa 2024 del mio sito e ripreso da The Watcher Post https://www.thewatcherpost.it/usa/usa-2024-69-lite-sul-microfono-dibattito-fra-harris-e-trump-in-forse/

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Usa 2024 69Lite sul microfono, aperto o chiuso, del dibattito televisivo in programma sulla Abc il 10 settembre: la campagna di Donald Trump vuole che quello di chi non sta parlando sia spento, com’era accaduto nel dibattito con Joe Biden del 27 giugno sulla Cnn; quella di Kamala Harris vuole che resti acceso. Tanto basta perché il candidato repubblicano ipotizzi di fare saltare l’appuntamento.

In un post pubblicato domenica sera, Trump ha scritto: “Stamattina ho guardato Abc Fake News, sia l’intervista ridicola e faziosa del giornalista Jonathan Carl a Tom Cotton (che è stato fantastico!), sia il loro cosiddetto panel of Trump Haters… E mi chiedo perché dovrei fare il dibattito con Kamala su quella rete?”. Il magnate avanza l’ipotesi che alla sua rivale vengano passate le domande in anticipo e si domanda se sarà coinvolto come anchor “George Slopadopolus” (una storpiatura del nome d’un famoso giornalista, George Stephanopoulos, ndr).

“Ci sono un sacco di domande cui rispondere”, afferma l’ex presidente, chiedendosi nuovamente anche perché Harris abbia rifiutato altri dibattiti su Fox, Nbc, Cbs e persino Cnn.

Usa 2024: le prossime tappe della campagna elettorale
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Vice President Kamala Harris, left, clasps her hand in the air with President Joe Biden at the Democratic National Convention, Aug. 19, 2024, in Chicago. (AP Photo/Jacquelyn Martin)

Il dibattito televisivo è un momento cruciale della campagna presidenziale di Usa 2024, che, dopo la convention democratica della scorsa settimana a Chicago, vive una settimana di relativa calma, prima del lungo week-end, negli Stati Uniti, del Labor Day, lunedì 2 settembre, che chiude l’estate degli americani e apre la fase formale della campagna elettorale, gli ultimi due mesi prima del voto.

Già il 6 settembre, in alcuni Stati saranno aperti i seggi per l’early voting, cioè per quanti desiderano votare in anticipo, e si potrà cominciare a spedire il voto per posta.

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New York, NY – April 15 : Former President Donald Trump arrives at Manhattan criminal court with his legal team ahead of the start of jury selection in New York, NY on Monday, April 15, 2024. Trump faces 34 felony counts of falsifying business records as part of an alleged scheme to silence claims of extramarital sexual encounters during his 2016 presidential campaign. (Photo by Jabin Botsford/The Washington Post)

Dopo il dibattito, l’attenzione si sposterà sul verdetto che deve essere pronunciato il 18 settembre nel processo a New York in cui Trump è stato giudicato colpevole di tutti e 34 i capi d’imputazione ascrittigli. I legali del magnate hanno chiesto che la sentenza sia posposta, ma la loro istanza è stata respinta: sostengono che un verdetto pronunciato a sette settimane dall’Election Day possa essere una interferenza elettorale – in realtà, il verdetto era stato fissato a giugno ed è stato già rinviato proprio su istanza dei difensori, per valutare l’eventuale impatto sul caso pronunciata a fine giugno dalla Corte Suprema degli Stati Uniti -.

Nelle prossime settimane, sono attesi ulteriori sviluppi dei procedimenti giudiziari che coinvolgono il magnate, tra cui l’appello sulla controversa decisione di una giudice federale della Florida che ha inopinatamente annullato, perché incostituzionale, il rinvio a giudizio di Trump per avere portato via dalla Casa Bianca e illegalmente detenuto centinaia di documenti riservati.

In diversi Stati, procedimenti legali sono avviati sulle procedure di voto: gli Stati repubblicani sono impegnati a cercare di rendere meno facile l’accesso al voto di minoranze e migranti, anche quando legalmente in diritto di votare.

In questi giorni, Harris e Biden e i loco vice sono impegnati in comizi ed eventi negli Stati in bilico – per Harris, che cerca di sfruttare la spinta mediatica della convention democratica, la Georgia -. Trump è in Wisconsin e nel Michigan, dove ha perso qualche battuta nelle ultime settimane. Entrambi sanno di avere poco tempo per consolidare la propria base e conquistare nuovi consensi.

Secondo l’analista politico del Washington Post Dan Balz, Harris ha “chiuso Trump in una scatola”, da cui fatica a uscire: “I democratici hanno concluso una convenzione nazionale elettrificante e Harris vuole restare sulla cresta dell’onda che ha cambiato i contorni delle elezioni presidenziali… Mentre la campagna entra in una nuova fase, l’attenzione ora si concentra su Trump e su come possa ritrovare il proprio equilibrio…”.

Usa 2024: ex consigliere sicurezza nazionale, Trump ha ego fragile

L’ex consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump H.R. McMaster attacca l’ex presidente: nel suo nuovo libro ‘At War with Ourselves: My Tour of Duty in the Trump White House’, il generale racconta alcuni dietro le quinte dell’Amministrazione Trump, proprio nell’imminenza di Usa 2024..

Gli incontri nello Studio Ovale erano “esercizi di servilismo competitivo”, durante i quali i consiglieri adulavano l’ex presidente. Gli dicevano “il tuo istinto ha sempre ragione”, oppure “nessuno è mai stato trattato così male dai media”, racconta McMaster, ricordando che Trump, dal canto suo, diceva cose stravaganti come “perché non facciamo fuori l’intero esercito nordcoreano durante una delle parate?”.

 Lo spirito di McMaster, rimasto alla Casa Bianca per poco più di un anno, era ben diverso: “Sapevo che per adempiere al mio dovere avrei dovuto dire a Trump quello che non voleva sentirsi dire”, scrive, descrivendo come particolarmente difficile da trattare con l’ex presidente il tema della Russia. “Avrei voluto che fosse stato in grado di separare la questione delle interferenze russe dalla legittimità della sua presidenza. Avrebbe potuto dire: ‘sì hanno attaccato le elezioni. Ma alla Russia non interessa che vince. Quello che vogliono è mettere gli americani uno contro l’altro'”.

Purtroppo, osserva McMaster, la “fragilità” dell’ego di Trump e il “suo profondo senso di risentimento non gli avrebbero mai permesso di effettuare una tale distinzione”.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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