Usa 2024 219 – Nonostante il ‘bavaglio’ impostogli, proprio per evitare che lo facesse, Donald Trump attacca ancora il giudice di New York – e anche sua figlia -, dopo l’ordine che gli vieta di criticare testimoni, giurati e magistrati del processo che lo vede imputato per avere pagato in nero una pornostar, Stormy Daniels (all’anagrafe Stephanie Clifford) perché tacesse una loro relazione.
E i suoi legali cercano di nuovo di estromettere dal processo in Georgia la procuratrice che ha condotto tutta l’inchiesta, puntando a fare slittare l’inizio del procedimento o addirittura a farlo saltare. Intanto, però, l’inchiesta della Camera per l’impeachment al presidente Joe Biden pare stia per naufragare.
Usa 2024: Trump contro il giudice Merchan e sua figlia
Sul suo social Truth, Trump scrive: “Il giudice Juan Merchan ha emesso un altro ordine illegale nel tentativo di continuare a strapparmi i miei diritti e privarmi del Primo Emendamento – che garantisce la libertà di espressione, ndr – per criticare l’uso della giustizia come arma”.
L’ex presidente se la prende pure con la figlia del giudice, che ha usato un’immagine di Trump dietro le sbarre sul suo account X. “Voglio essere chiaro. La figlia del giudice può postare una foto con il suo ‘sogno’ di vedermi in carcere, il procuratore di New York può dire qualsiasi bugia su di me, il giudice può violare la legge e la Costituzione, ma io non posso parlare delle persone che mi attaccano”, afferma Trump.
Si ignora se queste ‘esternazioni’ avranno conseguenze giudiziarie, alla luce del ‘gag order’, cioè del bavaglio appena imposto.
Usa 2024: Georgia, legali Trump cercano archiviazione o esclusione PM
Trump fa appello contro la decisione del giudice Scott McAfee di non estromettere la procuratrice Fani Willis dal processo per i tentativi dell’allora presidente di sovvertire l’esito del voto del 2020 nello Stato. Willis ha avuto una relazione con Nathan Wade, un esperto legale da lei ingaggiato nell’inchiesta.
McAfee aveva criticato la relazione tra i due inquirenti, ma non l’aveva considerata un conflitto d’interessi tale da dovere rimuovere Willis dal procedimento. La corte d’appello ha ora 45 giorni di tempo per decidere se esaminare il ricorso. Qualora lo prendesse in considerazione, Trump potrebbe chiedere una sospensione del processo, la cui data d’avvio non è stata ancora fissata. Pare, ormai, molto difficile che questo procedimento si concluda, o almeno parta, prima del voto del 5 novembre.
Tra l’altro, il giudice McAfee deve anche pronunciarsi sulla richiesta dei legali di Trump d’archiviare il caso sulla base del Primo Emendamento: un’udienza preliminare su questo punto c’è stata giovedì 28. Il magnate è incriminato insieme ad altre 18 persone, ma il suo avvocato Steve Sadow sostiene che le accuse devono essere ritirate perché “il diritto alla libertà di parola sancito dal Primo Emendamento tutela espressamente il discorso politico”: “L’accusa – scrive Sadow in una memoria – attacca direttamente discorsi e attività protette dalla Costituzione. E, perciò, è categoricamente invalida ai sensi del Primo Emendamento”.
Esperti giudiziari, anche conservatori, ritengono improbabile che McAfee accolga la richiesta della difesa.
Usa 2024: impeachment, inchiesta Camera in un vicolo cieco?
James Comer, il presidente repubblicano della Commissione di Sorveglianza della Camera, ha formalmente invitato il presidente Joe Biden a testimoniare nell’indagine di impeachment che lo riguarda. Comer suggerisce come data il 16 aprile ma è pronto a individuare con la Casa Bianca un giorno compatibile con l’agenda presidenziale.
L’ipotesi di una convocazione di Biden era già stata ventilata nei giorni scorsi. La conferma arriva quando i media Usa riferiscono che l’indagine della Camera sarebbe finita in un vicolo cieco: mancando le prove che Biden abbia tratto profitto da attività internazionali dei suoi familiari, starebbe emergendo l’orientamento a non portare avanti la procedura di impeachment, chiedendo, invece, al Dipartimento della Giustizia di valutare l’opportunità di un’azione legale.
Usa 2024: campagna Biden corteggia sostenitori Haley
ANSA La campagna elettorale di Joe Biden corteggia i sostenitori di Nikki Haley, l’ex candidata alla nomination repubblicana alla Casa Bianca. Uno spot, che sarà trasmesso in alcuni Stati chiave, mostra Donald Trump criticare l’ex ambasciatrice degli Usa all’Onu e dire di non avere bisogno dell’appoggio dei suoi sostenitori per vincere. “Se avete votato Haley – è il messaggio -, Trump non vuole il vostro voto. Salvate l’America, unitevi a noi”.
Nell’anniversario della detenzione in Russia di Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal accusato di essere una spoia, media Usa osservano che Trump non ha mai fatto dichiarazioni su di lui: un altro caso in cui il magnate evita di criticare il leader del Cremlino Vladimir Putin.