Il Settimanale 2023 4 – Nella sua carriera artistica, che spazia dal cinema al teatro e dal comico al drammatico, Giada Prandi mostra tutta la sua poliedricità d’attrice.
Lisa e Anna, due donne diverse ma accomunate dalla personalità di Giada Prandi. L’attrice, diplomatasi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e diretta da grandi registi quali Pupi Avati, Michele Placido e Gianluca Tavarelli, si racconta in questa intervista.
D – Bentrovata Giada. Sta ormai ottenendo un certo successo tra TV, cinema e teatro, non solo a Roma. Cosa prova quando si cala in un nuovo ruolo?
Il mio è un percorso diviso da anni tra cinema, teatro e tv. Ho avuto modo di interpretare diversi ruoli, come nella serie Io ti cercherò, diretta da Gianluca Tavarelli, con Alessandro Gassman. Qui ho interpretato Lisa, una donna forte, pratica, molto diversa da me. Le ho quindi restituito aspetti che mi appartengono, come l’ironia e la solarità. Cerco sempre di aggiungere qualcosa di mio, che possa rendere il personaggio unico. In fondo, quando un regista mi sceglie per un lavoro, spesso lo fa proprio per il mio modo di essere.
D – Quando ha scoperto la sua passione per la recitazione e cosa l’ha spinta a farla diventare una professione?
Sono cresciuta in una famiglia da sempre appassionata all’arte e al mondo dello spettacolo, a tutto ciò che ora mi appartiene. Mio padre spesso improvvisava scenette tratte dai libri che leggevamo e io mi divertivo tantissimo. Sono sempre stata incuriosita dalla variegata umanità che frequentava casa nostra e dalle persone conosciute nei lunghi viaggi che facevamo. Ero affascinata dai loro movimenti, e lo sono tutt’ora. L’osservazione è parte fondamentale del lavoro attoriale.
D – È stata diretta anche da Pupi Avati…
Sì, ho lavorato con Avati nel film Ma quando arrivano le ragazze, in cui interpretavo il ruolo di Magnolia, una ragazza divertente e un po’ sopra le righe. Mi volle incontrare dopo aver ricevuto una mia lettera e mi propose questo ruolo. Ero felicissima.
D – Passando al teatro, è reduce dal grande successo riscosso con Anna Cappelli di Annibale Ruccello, regia di Renato Chiocca. Com’è stato interpretarla?
È stata, ed è tutt’ora, un’esperienza molto intensa. Anna è un personaggio meraviglioso e complesso, in bilico tra tragedia e commedia. Quando Renato mi ha proposto di interpretare questo ruolo ero davvero felice, ma, lo confesso, anche molto spaventata. Ho pensato “Ce la farò?”, perché è un personaggio davvero ricco, profondo. Abbiamo lavorato molto bene, soffermandoci su ogni dettaglio e sfumatura del testo. Dovevo entrare nella testa di Anna per raccontarla in tutti i suoi pensieri ed emozioni. Renato ha delle splendide idee e cura molto la regia. È stato un processo creativo molto stimolante, in cui le nostre personalità artistiche hanno dialogato al meglio.
D – Quali sono le caratteristiche principali dei suoi personaggi?
Quando posso, scelgo dei personaggi che abbiano una vena tragicomica e possano arrivare a tutti, raccontare le complessità del nostro tempo e della vita, un po’ comica e un po’ tragica, appunto.
D – Ci parli del suo prossimo progetto.
§Attualmente sono impegnata nelle repliche di Anna Cappelli e sto iniziando a girare una nuova serie. A breve avrete tutti i dettagli.
Rumore, Giulia Camodeca, Angela Fiore, Federica Piva, Cristina Procida