Il Settimanale 2023 2 – Domenica 14 maggio. Caposele, capitale irpina della pallavolo, ospiterà i playoff UISP under 13. L’evento sarà il coronamento di una stagione di raggruppamenti tenutisi in giro per l’Irpinia.
Scenario della quarta e ultima eliminatoria è stata la palestra comunale di Mercogliano, che sabato 29 aprile ha visto confrontarsi le ragazze delle tre squadre della Polisport Mercogliano volley con le avversarie dell’Hellas Altavilla, della Grottolella Fenix e dei Redwolves.
A inaugurare la giornata, la vittoria della Mercogliano Volley 1, che ha battuto l’Hellas Altavilla con un punteggio di 2 a 1. Meno fortunata la Mercogliano Volley 2, sconfitta dall’Hellas Altavilla in una partita conclusasi 1 a 2. Infine è arrivato il turno della Mercogliano Volley 3 che prima è scesa in campo contro l’Hellas Altavilla vincendo 2 a 1 e poi s’è imposta anche nel match disputato con la Fenix Grottolella, battuta 2 a 0.
Una pioggia di successi per le pallavoliste mercoglianesi, guidate dalla loro allenatrice Antonella Cantone, quasi una madre a detta delle giovanissime, che le hanno assegnato l’appellativo di “mamma del volley a Mercogliano”.
Sportiva di lunga data Antonella, 48 anni, tre figli e un sorriso rassicurante sempre pronto, è l’attuale presidente della SD Polisport Mercogliano volley, un progetto frutto della sua storia d’amore con la pallavolo, ora più forte che mai dopo un’interruzione di dieci anni, necessaria per lasciare spazio al mestiere di mamma.
Puntare alla crescita sportiva ma anche emotiva dei ragazzi: questi gli obiettivi di Antonella. Per lei la palestra non è solo il luogo in cui imparare le migliori tecniche di gioco, ma soprattutto una palestra di vita: ”Un buon allenatore deve essere prima un buon educatore. Io non voglio sfornare campioni nello sport, ma campioni nella vita”, dice all’Eco l’istruttrice.
Mettendo a frutto la sua esperienza di atleta e quella di madre con figli adolescenti Antonella cerca di guidare le sue atlete nella vita così come in campo: ”Antonella è mamma, psicologa, allenatrice tutto insieme; e io sono tranquilla: in lei ho trovato un’alleata”, spiega Gaetana Avallone, mamma di una delle ‘farfalle’.
Una palestra, ma anche un rifugio sicuro quello della Polisport in cui la parola d’ordine è: inclusione. Non mancano in squadra ragazze dai backgrounds più diversi: adolescenti con una complessa storia familiare alle spalle, ragazze giunte in Italia da Paesi in guerra o ragazze provenienti da carceri minorili. Giovani che hanno trovato nell’associazione della ‘mamma del volley’ la casa perduta o mai avuta. Sono le ragazze stesse a confermarlo: ”Consiglio a tutti questa palestra, qui non si gioca solo a pallavolo , mi sento come a casa. L’altro giorno per esempio siamo andati a mangiare insieme una pizza”, racconta Angi Jabour, 17 anni, originaria della Siria e da cinque anni in Italia.
L’Eco degli Strilloni, Ivan Cannavale, Lorianna Della Pia, Eleonora Gigliotti