Il Settimanale 2023 1 – Circa 400mila visitatori per l’esposizione nel Palazzo Bonaparte di Roma, allestita da ottobre 2022 e sold out da marzo.
La mostra su Van Gogh a Palazzo Bonaparte, nata dalla collaborazione tra l’organizzatore dell’evento Arthemisia e il Kröller Müller Museum di Otterlo, Olanda, è stata prorogata al 7 maggio.
La decisione è giunta in seguito al numero record di biglietti venduti, che ha indotto l’organizzatore a prolungare la mostra fino al 7 maggio. Non solo: l’ultima settimana sarà possibile osservare le opere originali dell’artista fino alle 24, per permettere a tutti di immergersi nell’evento anche a tarda serata. Oltre che in biglietteria, la visita è prenotabile online su Arthemisia e PalazzoBonaparte.
L’esposizione apre con la storia del Kröller Müller, donatore dei 50 quadri esposti, per poi guidare i visitatori tra le opere dell’artista, dai primi bozzetti ai dipinti definitivi.
La rassegna è articolata in quattro sezioni, che ripercorrono le fasi della tormentata vita di Van Gogh. La disposizione cronologica delle opere permette di ricostruire il percorso artistico e personale del pittore negli aspetti più intimi, anche grazie a didascalie e pannelli contenenti documenti autobiografici.

Le letture del pittore e i passi delle lettere all’amato fratello Theo scardinano l’immagine dell’eccentrico artista reietto piegato sulle proprie inquietudini, facendo emergere prima di tutto l’uomo, fine e colto osservatore della realtà che lo circondava. Un itinerario che ci trasporta non solo nell’immenso mondo immaginifico dell’artista, ma anche nei suoi più profondi tormenti. Cupi ritratti di volti sofferenti e parole rassegnate si alternano incessantemente a pennellate rapide, vivaci e a lettere che rivelano un forte desiderio di rivalsa, trascinando lo spettatore nella mente tumultuosa di un uomo diviso tra la consapevolezza del proprio valore e la crudeltà dell’incomprensione.
Partendo dai bozzetti degli esordi del periodo olandese quali Il Seminatore o I Mangiatori di Patate, in cui padroneggia il chiaroscuro, si è guidati verso il colorato periodo parigino, che ci dona l’Autoritratto a fondo azzurro del 1887, il più celebre tra quelli creati da Van Gogh. All’opera è dedicata un’intera stanza, che catalizza l’attenzione sullo sguardo intensamente rivolto allo spettatore, permettendo di penetrare in quel tumultuoso susseguirsi di pennellate e colori, percependo la frenetica agitazione che probabilmente guidò la mano dell’artista.
Il crescendo di eccessi cromatici di una natura quasi riversa su se stessa, tipici del periodo di Arles e del ricovero a St. Remy, culmina in un’istallazione multimediale che restituisce un’intensa esperienza sensoriale, facendo immergere il visitatore nella mente visionaria dell’artista. Nella stanza cupa, specchi ed elaborazioni digitali riproducono infatti la potenza immaginifica della Notte Stellata – attualmente al MoMa di New York.
Nell’ultima sala, l’Uomo Disperato non chiude solo l’esposizione con l’ultimo periodo artistico di Avers-Sur-Oise, ma ci racconta anche gli ultimi giorni di un uomo ormai rassegnato ai propri tormenti e che ben presto vi si abbandonerà definitivamente, togliendosi la vita il 29 luglio 1890.
Rumore, Giulia Camodeca, Angela Fiore, Federica Piva, Cristina Procida