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Ucraina: piano pace Cina base intesa per Russia, Usa danno armi a Kiev

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 22/03/2023

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Il piano di pace della Cina può essere preso come base per un accordo di pace in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti”, dice il presidente russo Vladimir Putin. La Cina “favorisce la pace e il dialogo per la soluzione del conflitto in Ucraina”, gli fa eco il presidente cinese Xi Jinping. Le parole dal Cremlino dei due leader, dopo due giorni di incontri collegiali e colloqui ‘a tu per tu’, grondano apertura e speranza, a quasi 13 mesi dall’inizio dell’invasione, ma restano vaghe e generiche.

La risposta di Kiev, sulla falsariga di quanto aveva già ‘suggerito’ Washington lunedì, è negativa: “L’Ucraina è contraria ad un cessate il fuoco perché ciò significherebbe protrarre il conflitto” – fa dire al suo portavoce Mikhailo Podolyak il presidente Volodymyr Zelensky -, perché “una tregua lascerebbe una guerra non finita bruciare nel cuore d’Europa”.

Putin e Xi firmano una dichiarazione congiunta “sull’approfondimento del partenariato strategico globale di coordinamento dei due Paesi per la nuova era”, cioè verso un ‘nuovo ordine mondiale’ che Mosca e Pechino auspicano non ‘a trazione americana’. La crisi ucraina – chiosa la portavoce del Ministero degli Esteri cinese Hua Chunying – “dovrebbe essere risolta con colloqui di pace ed un dialogo responsabile”, previo stop a tutte le mosse che portano tensioni e protraggono gli scontri, per evitare che “la crisi peggiori o addirittura vada fuori controllo”.

Russia e Cina “si oppongono a sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di Sicurezza Onu“, che non ne ha varate – le misure in atto sono decisioni sovrane di Usa, Ue e altri Paesi -. La ricetta, ancora senza dettagli, per risolvere la crisi prevede di “rispettare le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi, prevenire scontri tra blocchi ed evitare di alimentare il fuoco”.

“Lo sfoggio di unità anti-occidentale” che Putin e Xi fanno nel loro vertice non maschera – secondo il Washington Post – “un certo disagio” fra i due leader, che, però, non emerge dai testi pubblicati. Xi intende ora confrontarsi con Zelensky, ma non è chiaro quando una conversazione telefonica possa avvenire.

Il presidente ucraino, che ha ieri accolto a Kiev il premier giapponese Fumio Kishida, ha “invitato” la Cina al dialogo e aspetta “una risposta”: “Abbiamo proposto a Pechino di diventare un partner nell’attuazione della formula di pace … Abbiamo ricevuto segnali, ma niente di concreto…”. E Zelensky ribadisce: “Libereremo l’Ucraina fino all’ultimo metro”

Il New York Times documenta che la Cina ha venduto alla Russia droni e loro componenti per oltre 12 milioni di dollari dall’invasione dell’Ucraina: fra i fornitori cinesi di Mosca, c’è anche una società con una filiale in Italia. “È difficile stabilire se i droni cinesi contengano tecnologie statunitensi che violerebbero le sanzioni o se siano legali”, scrive il giornale: le esportazioni “sono spesso effettuate tramite piccoli intermediari”. Pechino ribadisce di non avere mai fornito armi a Mosca e ammonisce gli Usa “a non puntare il dito”.

Washington, intanto, accelera le consegne all’Ucraina di tank Abrams, optando per gli M1A1, vecchio modello ricondizionato, che possono arrivare a Kiev in otto-dieci mesi. Il progetto iniziale era quello di inviare 31 nuovi M1A2, che avrebbero però richiesto uno o due anni tra assemblaggio e consegna. Gli M1A1 possono essere presi dalle scorte e per gli ucraini sarà più facile manovrarli.

La Germania, invece, consegnerà a Kiev carri armati Leopard e corazzati Marder entro fine marzo, come promesso. Secondo il generale Christian Freuding, capo dello staff speciale per l’Ucraina presso il Ministero della Difesa tedesco, questi mezzi “faranno la differenza”: le forze di Kiev avranno la possibilità di “riprendere l’iniziativa” e lanciare una controffensiva, anche se non subito, ma “nei prossimi mesi”.

Quanto ai sistemi di difesa missilistica Patriot, due, uno americano e l’altro costruito in Germania, saranno installati in Ucraina nelle prossime settimane. 65 soldati ucraini stanno ultimando l’addestramento a Fort Skill, in Oklahoma, prima di un ulteriore training in Europa.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha convocato la commissione Nato-Ucraina, che si riunirà nel quadro della riunione ministeriale di aprile del Consiglio atlantico.

Sul terreno, Kiev conta 21 raid aerei e nove attacchi missilistici russi l’altra notte. Mosca, invece, segnala un attacco di droni ucraini su un impianto energetico in territorio russo. Un gruppo anti-Putin rivendica l’incendio a una sede dei servizi di sicurezza russi a Rostov. Per l’Onu, il numero dei civili uccisi dall’inizio dell’invasione ha superato gli 8.000.

 

 

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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