HomeMondoUcraina: russi fanno cadere drone Usa, prove di maxi-guerra

Ucraina: russi fanno cadere drone Usa, prove di maxi-guerra

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 15/03/2023 e, in altra versione, per il Corriere di Saluzzo del 16/03/2023

-

Scontro RussiaUsa nei cieli del Mar Nero: l’incidente, sempre possibile nel clima di guerra in Ucraina, è avvenuto ieri pomeriggio. Un aereo da combattimento russo ha colpito l’elica di un drone militare Reaper, che volava nello spazio aereo internazionale, inducendo gli operatori statunitensi a farlo cadere in mare. La ricostruzione dell’episodio, per ora affidata al Pentagono, è ancora sommaria.

Il presidente Joe Biden è stato informato dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan dell’accaduto. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby parla di incidente “unico nel suo genere”: “Ci sono state in passato intercettazioni simili, ma questa è degna di nota perché è stata pericolosa e poco professionale”.

C’è il sospetto che i russi vogliano indurre l’Occidente a stare alla larga dal Mar Nero. Kirby avverte: “Se il tentativo è quello di indurci a non sorvolare il Mar Nero, o a non navigarvi, è destinato ad andare a vuoto”. L’ambasciatore di Mosca a Washington è stato convocato al Dipartimento di Stato.

Il generale dell’aeronautica James Hecker, comandante della US Air Force Europa e Africa, spiega all’Afp che il drone MQ-9 “stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale quando è stato intercettato e colpito da un aereo russo”, che gli avrebbe prima scaricato addosso del carburante e gli avrebbe poi danneggiato l’elica.

Il generale denuncia “la perdita dell’MQ-9″ e parla di “un’azione poco sicura e poco professionale da parte dei russi”, che “ha quasi causato la caduta di entrambi gli aerei”. Secondo la Cnn, il Reaper e due aerei russi Su-27 Flanker stavano operando in acque internazionali sul Mar Nero quando uno dei caccia russi gli è volato intenzionalmente davanti e gli ha scaricato del carburante addosso, prima di danneggiare l’elica, che è montata sul retro del drone.

La notizia dell’incidente ha bruscamente alzato la tensione tra Russia e Usa, nel giorno in cui mercenari del gruppo Wagner postano sui social immagini che li mostrano dentro l’impianto metallurgico Azom di Bakhmut. L’agenzia russa Ria Novosti riferisce che lunità russe hanno preso il controllo di parte dell’industria nel centro della città: qui, a dicembre, Volodymyr Zelensky insignì di medaglie i difensori di Bakhmut. Il sito ha una rete di tunnel sotterranei: i combattimenti tra russi e ucraini si svolgono in un contesto che ricorda la battaglia nelle acciaierie di Mariupol, le Azov.

Per il Washington Post, le forze ucraine hanno subito perdite significative di uomini e mezzi, forse 120 mila tra morti e feriti da inizio invasione, contro circa 200 mila russi. Militari occidentali mettono in dubbio che resistere a Bakhmut sia una strategia saggia: “La qualità delle forze ucraine – spiegano – è stata degradata da un anno di perdite, l’umore delle truppe in prima linea è cupo”. E Ron DeSantis, potenziale candidato repubblicano alla Casa Bianca, nega che difendere l’Ucraina dall’invasione della Russia sia “un interesse vitale degli Stati Uniti”.

L’altra notte, ci sono stati numerosi attacchi russi nel Donetsk, con almeno tre morti e diversi feriti, e Kiev ordina di evacuare la città di Kupiansk. A Melitopol, sotto il controllo dei russi, l’esplosione di un’autobomba fa due morti e due feriti. Il governo di Kiev ha destituito tre governatori regionali, fra cui quelli di Odessa e Lugansk.

A Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov esclude una soluzione negoziata del conflitto, se l’Ucraina “non considera la situazione di fatto e le nuove realtà”. Peskov aggiunge che “la Russia apprezza gli sforzi di alcuni Paesi per portare il conflitto ucraino sui binari della pace, ma per ora ciò è impossibile” perché “la Federazione russa deve raggiungere i suoi obiettivi”.

La Russia in Ucraina lotta per “la sopravvivenza” del “suo essere Stato”: Vladimir Putin lo dice, prima, alle maestranze di una fabbrica dell’industria aeronautica; e, poi, ai delegati del congresso del Movimento internazionale russofilo, che si riunisce a Mosca con “la ferma determinazione” – afferma il presidente russo – di opporsi “alla campagna russofobica” che anima l’Occidente.

L’invasione dell’Ucraina non è, per Putin, “una questione geopolitico”: c’è di mezzo “la creazione delle condizioni per il futuro sviluppo del nostro Paese e dei nostri figli”. I delegati al congresso, che echeggia uno analogo organizzato nel 1919, poco dopo la rivoluzione bolscevica, provengono da una quarantina di Paesi, tra cui gli Stati Uniti – c’è l’attore Steven Seagal, con passaporto russo -.

La Russia respinge la giurisdizione della Corte penale internazionale sui crimini di guerra compiuti in Ucraina e denuncia all’Onu “flagranti violazioni dei diritti universali e costituzionali dei credenti ortodossi in Ucraina”. La Duma dà un giro di vite alle limitazioni alle critiche sulla cosiddetta Operazione militare speciale in Ucraina. E Putin giudica “una sciocchezza” che attivisti pro-ucraini abbiano sabotato i gasdotti NordStream: “Ci vogliono specialisti sostenuti da una potenza statale”.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...