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Ucraina: europei a Zelensky, tu fai la pace e la Nato ti fa da scudo

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/02/2023

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Maggiori garanzie di sicurezza Nato all’Ucraina in cambio di un’apertura all’avvio di negoziati con la Russia: è quanto Regno Unito, Germania e Francia prospettano al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, partendo dalla constatazione, condivisa dai militari occidentali, che è difficile che Kiev riconquisti tutti i territori perduti. Ne scrive il Wall Street Journal, nel giorno stesso in cui conferma e dettaglia indiscrezioni di Der Spiegel secondo cui la Cina starebbe valutando se dare alla Russia droni e artiglierie. L’aiuto cinese potrebbe consentire alle forze russe di “sventare la controffensiva ucraina quest’estate”, quando le truppe di Kiev disporranno dei carri occidentali.

L’articolo del WSJ parte dalle parole del premier britannico Rishi Sunak, che, dopo avere ricevuto Zelensky a Londra l’8 febbraio, ipotizzò un’intesa per dare all’Ucraina, una volta finita la guerra, maggiore accesso a equipaggiamenti militari di ultima generazione. Se ne parlerà, forse, al Vertice della Nato a Vilnius l’11 e 12 luglio. Resta da vedere se il progetto possa piacere a Zelensky e pure al presidente russo Vladimir Putin, che potrebbe però apprezzare il fatto che esso non contempla una vera e propria adesione dell’Ucraina alla Nato.

Dopo la sbornia militaresca dei giorni scorsi, il piano di pace cinese in 12 punti e l’idea europea tratteggiata dal WSJ indicano un certo fermento diplomatico. La mossa cinese, accolta freddamente, se non ostilmente, dagli Stati Uniti, e con cautela dalla Russia, trova un’apertura al dialogo da parte di Zelensky e fa vibrare corde in Europa, dove il presidente francese Emmanuel Macron annuncia che andrà in Cina a inizio aprile per chiedere a Pechino di “aiutarci a fare pressione sulla Russia” per “fermare l’aggressione” e “costruire la pace”.

Il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba, di solito un ‘falco’, giudica il documento cinese, che chiede colloqui di pace e una “soluzione politica” del conflitto ucraino, “importante”: “Vi sono vari elementi su cui siamo d’accordo, ma almeno uno su cui non siamo d’accordo, e cioè la richiesta della fine delle sanzioni” contro Mosca.

In un’intervista all’Abc, il presidente Usa Joe Biden dice invece del piano cinese: “Se a Putin piace, come può essere buono? … Ci sono vantaggi solo per la Russia…”. E definisce “non razionale” l’idea che la Cina “negozi l’esito di una guerra totalmente ingiusta per l’Ucraina”. Come se, in tutto l’anno di conflitto trascorso, l’Occidente non abbia ripetutamente sollecitato la Cina a mediare.

Più volte in passato, Macron, spesso in tandem con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, è stato il più attivo fra i leader occidentali nel cercare un dialogo con Putin. Ora giudica “molto positivo” il fatto che la Cina “s’impegni in sforzi di pace”: chiede a Pechino di “non dare armi alla Russia” e di “fare pressione sulla Russia perché non usi mai armi chimiche o nucleari e cessi l’aggressione come precondizione si negoziati”. Per Macron, la pace è “possibile solo con la fine dell’aggressione russa, il ritiro delle truppe e il rispetto della sovranità territoriale e del popolo ucraini”.

Biden usa toni più da confronto che da dialogo: gli Usa, dice, “risponderebbero” se la Cina desse armi alla Russia, pur ammettendo che non ci sono prove che Pechino intende farlo. Se lo facesse, “supererebbe un limite che, quando altri hanno superato, abbiamo loro imposto sanzioni durissime”. Biden ne ha già parlato con il presidente cinese Xi Jinping: “Gli dissi di stare attento, ché il futuro della Cina dipende dagli investimenti occidentali”.

Quanto ai caccia F-16, che Zelensky chiede da tempo, il presidente Usa dice che “l’Ucraina non ne ha ora bisogno”: “”Per il momento escludo di darglieli”. Al giornalista dell’Abc che chiede se ciò significhi “mai”, Biden risponde: “Non si può stabilire esattamente di che cosa l’Ucraina avrà bisogno l’Ucraina per difendersi in futuro … Ma ora, secondo le valutazioni dei nostri militari, non c’è nessuna ragione per darle gli F-16”.

Nell’intervista, Biden ha ribadito l’intenzione di ricandidarsi a un secondo mandato nel 2024, pur ammettendo che è “legittimo” farsi domande sulla sua età. “La mia intenzione è stata fin dall’inizio di correre per un secondo mandato. Ma ci sono molte cose che dobbiamo realizzare a breve termine prima che io inizi una campagna … L’unica cosa che posso dire a chi si preoccupa della mia età è ‘Guardatemi’”.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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