HomeEuropaTurchia/Siria: sisma, morti oltre 22 mila, aiuti in ritardo e difficili

Turchia/Siria: sisma, morti oltre 22 mila, aiuti in ritardo e difficili

Scritto per Il Fatto Quotidiano dell'11/02/2023

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A oltre 120 ore dal catastrofico sisma che, lunedì scorso, ha colpito il sud-est della Turchia e il nord della Siria, giungono ancora notizie di salvataggi dalle città distrutte: a Gaziantep, in Turchia, vicino all’epicentro, un ragazzo di 17 anni è stato estratto vivo dalle macerie dell’edificio crollatogli addosso mentre dormiva. Per sopravvivere, senza né acqua né cibo, ha bevuto la propria urina.

Poco prima, ad Hatay, era stato salvato un bambino di 10 anni, trovato tra le macerie di un palazzo di sette piani. Per estrarlo, riferisce il quotidiano turco Hurriyet, i soccorritori hanno dovuto scavare una galleria fra le macerie. Il bambino era sotto un blocco di cemento, con un braccio spappolato e incastrato: con l’approvazione dei parenti, per riuscire a tirarlo fuori, l’arto gli è stato amputato. Nella sciagura, i suoi genitori e i tre fratelli sono morti.

A Iskenderun, una famiglia intera di sei persone è stata trovata in vita nella casa distrutta. Squadre di soccorso nazionali si ascrivono salvataggi miracolosi: a Kahramanmaras, un team azero estrae dalle macerie una ragazzina siriana di 15 anni. Ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ammette che “i soccorsi non procedono come sperato”.

Ormai, i ritrovamenti di superstiti si contano sulle dita di una mano, mentre il numero delle vittime del sisma s’è drammaticamente impennato nelle ultime 24 ore ad almeno 22.375 – dati ufficiali – di cui quasi 19 mila in Turchia e il resto, meno di 3.500, in Siria. I feriti, nei due Paesi, sono almeno 75 mila. C’è il timore che le cifre della Siria siano sottostimate, perché finora è stato difficile intervenire nella zona sinistrata, sotto il controllo dei ribelli al regime di Damasco..

Qualcosa si starebbe, però muovendo. Ieri, gli Stati Uniti hanno finalmente deciso di sospendere alcune sanzioni al presidente Bashar al Assad. E un convoglio umanitario delle Nazioni Unite, autotreni con aiuti, cibo, medicinali, indumenti, è finalmente penetrato nel nord della Siria.

Poco dopo, s’è appreso che il regime siriano è pronto a inviare tramite la Mezzaluna rossa aiuti nell’area colpita dal sisma. “Il convoglio è pronto, ma finora non poteva passare per l’opposizione dei ribelli”, affermano fonti da Damasco citate dai media filo-governativi.

Sono oltre 100 mila i soccorritori all’opera tra Turchia e Siria, provenienti da decine di Paesi, anche dall’Italia. Agiscono in condizioni climatiche pessime, che rendono un calvario la vita dei superstiti.

Ieri, il Pentagono ha finalmente iniziato a inviare aiuti, utilizzando unità della USNavy e affidando il coordinamento delle operazioni a un generale dei marines. Non è ancora chiaro se i militari Usa potranno dare una mano in Siria, dove mantengono una limitata missione anti-terrorismo, ma dove hanno rapporti pessimi con il regime. L’Alto Commissariato per i diritti umani dell’Onu sollecita “un cessate il fuoco immediato” in Siria e calcola che oltre cinque milioni di persone abbiano perso temporaneamente o definitivamente la casa.

Il terremoto di lunedì è il più letale al Mondo da oltre dieci anni. A renderlo così devastante, l’intensità della scossa, la vicinanza dell’epicentro alla superficie, l’ampiezza dell’area colpita, oltre a 35 mila kmq. Da Roma, il Programma alimentare mondiale punta ad avere 77 milioni di dollari per fornire assistenza con razioni alimentari e pasti caldi a un totale di 874.000 persone in Turchia e in Siria. I danni economici, stimati dall’agenzia di rating Fitch, possono superare i 4 miliardi di dollari.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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