HomeMedio OrienteTurchia/Siria: sisma, migliaia di vittime, mille volte Amatrice

Turchia/Siria: sisma, migliaia di vittime, mille volte Amatrice

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 07/02/2023

-

Sisma – Due scosse violentissime, a distanza di poche ore una dall’altra, di magnitudo 7,8 e 7,5 della scala Mercalli, hanno devastato il sud-est della Turchia e il nord della Siria, facendo oltre 2650 vittime già accertate: più di 1.650 in Turchia e più di 1.000 in Siria. I feriti sono circa 10.000: almeno 8.000 in Turchia e il resto in Siria.

Il bilancio della immane tragedia si aggiorna e si aggrava di ora in ora. Le operazioni di soccorso proseguono febbrili nella speranza d’estrarre superstiti dalle macerie, con l’immediato concorso della comunità internazionale: Onu e Ue, Usa e Israele, Russia e Ucraina, Grecia e Cipro, Giappone e Brasile hanno offerto aiuti che sono stati accettati sia da Ankara che da Damasco.

E’ il terremoto più forte nell’area da quasi un secolo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che annuncia il crollo di 2.818 edifici, parla “del peggiore disastro” per il suo Paese dal 1939, quando un sisma colpì Erzincan, uccidendo circa 33.000 persone. Nel 1999, İzmit, sull’Egeo, fu devastata da un terremoto che fece oltre 17.000 vittime. Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale.

L’ufficio sismologico degli Stati Uniti, che assegna al sisma della scorsa notte un ‘rischio rosso’, stima che c’è il 47% di probabilità che il numero dei morti salga fino a 10 mila. L’Oms paventa fino ad otto volte più vittime delle attuali. Le scosse sono state registrate dai sismologi di tutto il Mondo. Il suolo dell’Anatolia si sarebbe spostato di tre metri lungo 150 km: l’energia del terremoto è stata mille volte superiore a quello di Amatrice del 2016, 30 volte superiore a quello dell’Irpinia del 1980, paragonabile a quella di 130 atomiche.

In Siria, la tragedia colpisce Idlib e una regione controllata dagli insorti anti-governativi, il che rende più problematica la mobilitazione dei soccorsi. Tutto il nord-ovest del Paese è considerato “zona sinistrata”: interi villaggi sono stati rasi al suolo, specie vicino al confine turco; anche campi di profughi in fuga dalla guerra.. A Damasco, il presidente Bashar al Assad ha riunito governo e protezione civile per coordinare gli interventi.

La prima scossa è arrivata nel cuore della notte, con l’epicentro nella provincia di Kahramanmaras; la seconda alle 11.24 ora italiana, le 12.24 locali. Centinaia di edifici sono crollati, o si sono accartocciati o inclinate. Decine di migliaia di persone, sorprese nel sonno, sono scese in strada, mentre la terra continuava a tremare. Ci sono state scene di panico e atti di coraggio, intere famiglie sono state distrutte. Fra i singoli episodi segnalati, un sacerdote è morto ad Aleppo, dove il vescovo s’è invece salvato; un calciatore ghanese intrappolato nelle macerie ad Hatay.

Le scosse di assestamento sono state almeno 120, tra il primo e il secondo sisma, il cui epicentro era 95 km a nord del primo, sempre nella provincia di Kahramanmaras, e dopo il secondo. Le percepite, cioè quelle effettivamente avvertite dalla popolazione, sono state almeno 43 di magnitudo 4,3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno avuto magnitudo 6.0 o più.

I terremoti sono stati avvertiti anche in Libano e in Israele. In Italia, l’allerta tsunami derivatane ha poi indotto a bloccare per qualche ora la circolazione dei treni in Sicilia, Calabria e Basilicata.

L’Italia mette a disposizione la sua Protezione civile, dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Gli italiani che risiedono nell’area sinistrata, circa 200 in tutto, stanno tutti bene, secondo quanto riferisce la Farnesina. I primi soccorritori italiani sono già in loco, altri stanno per arrivare.

Per trovare al confine tra Turchia e Siria un terremoto confrontabile a quello della scorsa notte, bisogna risalire al 1668. In Siria, non c’era più stato nulla di paragonabile addirittura dal 1202. Ma Turchia e Siria figurano entrambe nella classifica dei terremoti più letali della storia: furono 250.000 le vittime stimate nel 526 in Turchia e 530.000 quelle in Siria nel 533.

Punto di incontro di tre placche continentali e attraversata da due grandi faglie, la Turchia è Paese ad alto rischio sismico, con decine di terremoti di magnitudo uguale o superiore a 7. Nel ‘900 sono stati 13; e l’attuale è il terzo del XXI secolo, dopo quelli del 2011 e del 2020.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...