Il pallone spia cinese, che forse non era un pallone spia, è stato abbattuto ieri sera, appena dopo avere lasciato il territorio americano, dopo averlo attraversato tutto con traiettoria nord-ovest / sud-est: la sonda, di grandi dimensioni – tre autobus, è l’indicazione molto approssimativa fornita -, era entrata sull’Oceano Atlantico all’altezza delle due Caroline. A quel punto, sono venuti meno i timori che avevano consigliato di non abbatterlo, cioè il pericolo della caduta di detriti al suolo. E, nel contempo, se avesse perso progressivamente quota, il pallone poteva interferire con le rotte aeree e rappresentare un rischio per i voli di linea. Il recupero dei resti, in corso, potrebbe, infine, consentire di accertare la natura della sonda.
Il Northern Command ha valutato con la Nasa rischi e vantaggi di un’azione militare, la cui legittimità sarebbe stata però dubbia, se fosse avvenuta al di fuori dello spazio aereo americano. Il presidente Usa Joe Biden aveva assicurato: “Ce ne prenderemo cura”. La Cina ha protestato, giudicando la reazione degli Stati Uniti “eccessiva”. Le reazioni fra i due Paesi ne usciranno, almeno per qualche tempo, inasprite.
Intanto, un secondo pallone cinese è in transito sull’America Latina: non punta sugli Stati Uniti e, secondo alcuni esperti, ha più l’apparenza d’una sonda meteorologica del primo. Che per Pechino era “un dirigibile civile usato a scopi di ricerca, soprattutto meteorologici, con capacità d’autogoverno limitate e che ha di molto deviato dalla rotta pianificata”. Finendo con il passare su siti strategici Usa come la base aerea di Malmstrom, nei pressi di Billings, nel Montana, che gestisce i missili balistici nucleari intercontinentali Minutemen III.
La presenza del pallone nei cieli americani innesca una spirale di tensioni diplomatiche tra Pechino e Washington, con la decisione del segretario di Stato Usa Antony Blinken di posporre una visita che – notano le autorità cinesi – “non era mai stata annunciata”: la prima di un segretario di Stato Usa in cinque anni, nel tentativo di riavviare un dialogo stabile ad alto livello e creare i presupposti per un nuovo faccia a faccia tra i presidenti Biden e Xi Jinping dopo quello di novembre a margine del G20 di Bali.
Nella giornata di ieri, la Cina è salita in cattedra, dando lezioni di diplomazia a Washington ed esaltando, nel contempo, la qualità dei rapporti con la Russia. Anche se le domande senza risposta sulla sonda sono molte: azione di spionaggio o incidente? Nel primo caso, a che scopo?, visto che era impossibile che il pallone non fosse avvistato, mentre i satelliti possono fare lo stesso lavoro forse meglio. Nel secondo caso, perché non avvertire per tempo di quanto stava avvenendo, evitando sospetti e malintesi? Esperti più o meno affidabili affastellano ipotesi e illazioni.
Una nota di Pechino riferisce che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, al telefono con Blinken, ha detto che Cina e Usa “devono rimanere concentrati, comunicare in modo tempestivo, evitare giudizi errati e gestire le divergenze di fronte a situazioni inaspettate”. Le due parti hanno discusso di come gestire il caso in “modo freddo e professionale”: “La Cina si attiene al diritto internazionale in modo rigoroso. Non accettiamo alcuna speculazione o infondata propaganda”, afferma Wang.
Contemporaneamente, Pechino dà molto rilievo “all’approfondimento dei rapporti con la Russia”, segnato dalla visita, giovedì e venerdì, del vice-ministro degli Esteri Ma Zhaoxu, che ha anche visto il ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov. La Cina – si legge in una nota – “è pronta a lavorare con la Russia per attuare una partnership strategica e promuoverne ulteriori progressi”.
Frasi dette a un anno esatto dalla dichiarazione di “amicizia senza limiti” firmata dai presidenti Xi e Vladimir Putin a Pechino nel loro incontro del 4 febbraio 2022. La nota sulla visita di Ma non cita l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia né l’ipotesi di un viaggio a Mosca di Xi in primavera.