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Ucraina: Zelensky punta sull’Ue, Putin rivanga il nazismo

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 03/02/2023

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Il Pentagono non crede che l’Ucraina possa ‘liberare’ tutti i suoi territori occupati dalla Russia e, tanto meno, riprendersi la Crimea “in tempi brevi”: l’indicazione è contenuta in un rapporto che è stato trasmesso, in forma riservata, ai deputati di una Commissione della Camera e di cui dà notizia Politico.com. Si conferma, così, la diffidenza dei militari, già espressa dal generale Mark Milley, capo di Stato Maggiore Usa, sulla capacità dell’Ucraina di vincere la guerra sul terreno, centrando tutti i suoi obiettivi, cioè il ristabilimento della sua integrità territoriale, prima di avviare trattative con la Russia.

Le indiscrezioni, non smentite, di Politico.com escono alla vigilia del Vertice Ucraina – Ue, oggi, a Kiev, mentre il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli Esteri Serguiei Lavrov battono sui tasti consueti: “La Russia ha i mezzi per rispondere a coloro che la minacciano …, ha fiducia in sé, nel fatto di essere nel giusto e nella vittoria”, dice Putin, che a Volgograd celebra l’80.o anniversario della vittoria di Stalingrado sui nazisti. “Purtroppo, vediamo che l’ideologia del nazismo nella sua forma moderna sta di nuovo creando minacce diurette alla nostra sicurezza”.

Lavrov ripete che “Mosca è disponibile alla pace”, ma rileva che l’Occidente, dando armi a Kiev, “non permette il dialogo”. “Se le armi saranno consegnate – afferma il ministro – è impossibile che gli ucraini si addestrino al loro uso in due o tre mesi … Molto probabilmente l’Occidente fornirà anche gruppi di combattimento: militari congedati dai loro eserciti e registrati come mercenari”.

A Kiev, s’è già aperto il balletto diplomatico del Vertice Ucraina-Ue, con 16 commissari europei (su 27) pronti a dichiarazioni magniloquenti, ma vincolati a non impegnarsi sui tempi d’adesione dell’Ucraina nell’Unione: Kiev vuole un impegno a bruciare le tappe, ma non lo otterrà. Una volta finita la guerra, le procedure di adesione andranno avanti coi loro ritmi, cioè alle calende greche.

In compenso, per dare un’idea della drammaticità della situazione, i commissari europei sono giunti a Kiev senza valigie ma con zaini, dopo avere designato il vice-presidente Frans Timmermans – non per caso rimasto a casa – come ‘survivor’ in caso estremo.

Ieri, c’è stato un incontro dei commissari europei con il governo ucraino, sui temi dell’adesioni. Oggi, c’è il Vertice tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed i presidenti del Consiglio e della Commissione europei Charles Michel e Ursula von der Leyen.

Nelle dichiarazioni della vigilia, Zelensky si limita ad auspici realistici: invita l’Ue ad adottare “più rapidamente” ulteriori sanzioni contro la Russia. “Vediamo che il ritmo delle sanzioni in Europa s’è un po’ rallentato”, dice in conferenza stampa con UvdL. “Quanto più in fretta e meglio farete, tanto più saremo vicini a sconfiggere l’aggressione russa”.

Detto fatto. UvdL annuncia che l’Ue imporrà nuove sanzioni alla Russia entro il 24 febbraio, anniversario dell’inizio dell’invasione. E, ieri, il Consiglio dei Ministri dell’Ue ha formalizzato l’adozione del settimo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina del valore di 500 milioni di euro, oltre a un ulteriore pacchetto da 45 milioni di euro a sostegno della Missione di assistenza militare dell’Ue per l’Ucraina. Il contributo totale dell’Ue sale, così, a 3,6 miliardi di euro.

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, anch’egli a Kiev, annuncia che l’Ue addestrerà altri 15.000 soldati ucraini, portando il numero totale a 30.000, e fornirà 25 milioni di euro per sminare le aree a rischio.

Tutti il resto è più vago. Zelensky chiede che spariscano tutti gli ostacoli “all’avvio dei negoziati sulla piena adesione dell’Ucraina all’Ue”. E annuncia il varo di piano nazionale per avvicinare la legislazione ucraina a quella europea. UvdL assicura il sostegno di Bruxelles a Kiev.

Per Zelensky, “la Russia sta concentrando le forze” per una nuova offensiva: “Il sogno d’un’Europa pacifica può realizzarsi solo con l’adesione dell’Ucraina e sconfiggendo l’aggressione russa”.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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