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Ucraina: Erdogan non demorde, civili in trappola a Soledar

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 13/01/2023

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Erdogan non demorde e ci riprova: tra oggi e domani, il presidente turco avrà colloqui telefonici con i presidenti russo Vladimir Putin e ucraino Volodymyr Zelensky. Si lavora all’apertura di un “corridoio umanitario” che consenta l’evacuazione di civili – donne, bambini, anziani, feriti – dall’Ucraina.

Erdogan è già riuscito a indurre i due ‘arci-nemici’ a un’intesa parziale, quella di luglio sul grano. Ora, cerca di segnare un altro punto. Allo stato, non s’intravvede, però, la possibilità di andare oltre accordi umanitari. E fonti russe smentiscono che, in colloqui ad Ankara nei giorni scorsi, ci sia stata un’intesa su uno scambio di prigionieri: le due parti si sono date elenchi di soldati catturati e feriti.

Le preoccupazioni per la sorte dei civili sono forti a Soledar, la cittadina mineraria del Donetsk che russi e ucraini si contendono in queste ore. Oltre 500 civili, tra cui 15 bambini, sono ancora lì’: impossibile evacuarli, a causa dei combattimenti in corso. Prima della guerra, Soledar aveva circa 10.500 abitanti; oggi, ne restano meno di 600.

Intanto, le truppe russe e i mercenari del Gruppo Wagner tentano di accerchiare Bakhmut, poco più a sud, che da settembre è l’epicentro delle operazioni offensive russe. Anche le immagini satellitari mostrano che Soledar è praticamente rasa al suolo: un paesaggio apocalittico, palazzi distrutti e crateri prodotti da missili e bombe.

Secondo fonti russe, a Soledar restano solo “sacche di resistenza” delle forze ucraine: truppe russe hanno già preso il controllo totale dei quartieri occidentali. Ma un noto blogger militare ucraino filorusso, Yuri Poldolyaka, riferisce che gli ucraini stanno facendo affluire rinforzi; e che in città vi sono soldati di Kiev che rifiutano di arrendersi e si nascondono nelle miniere di sale.

L’altra notte e ieri mattina, esplosioni sono state udite a Kherson, dove sarebbero caduti 90 missili e proiettili: sono state colpite abitazioni e strutture sanitarie. Esplosioni pure nel porto di Berdiansk, nella regione di Zaporizhzhia. Nel capoluogo, decine le case danneggiata in un attacco missilistico. Per Mosca, la situazione intorno alla centrale nucleare più grande d’Europa resta “allarmante, perché l’Ucraina ritiene possibile continuare i bombardamenti”.

Per il Cremlino, tutti gli obiettivi dell’operazione militare russa in Ucraina “rimangono in agenda”.  Lo stato maggiore delle forze armate ucraine prevede che le truppe russe tenteranno di occupare tutta la regione di Donetsk e una parte della regione di Zaporizhzhia. Ci si attende che i russi continueranno a lanciare attacchi con aerei e missili su infrastrutture essenziali in tutta l’Ucraina. Il freddo intenso di questi giorni rende più acuto il deficit energetico.

Il Ministero della Difesa russo ha ricevuto un altro lotto di carri armati T-90M Proryv. E si studia un progetto per innalzare da 27 a 30 anni l’età massima per la coscrizione nelle forze armate: ciò consentirebbe di portare a 1,5 milioni gli uomini in armi e di formare almeno 20 nuove divisioni.

Intanto, al confine tra Ucraina e Bielorussia, si teme un attacco delle truppe di Mosca e Minsk, che da ottobre stanno addestrandosi insieme. Un motivo di allarme per Kiev è la visita fatta ai soldati dal generale comandante le forze di terra russe, Oleg Salyukov. Di una possibile invasione da nord aveva parlato giorni fa Zelensky in visita a Leopoli. Ma potrebbe pure essere di una mossa di Mosca per indurre gli ucraini a tenere impegnate molte loro truppe al confine settentrionale, distogliendole dal fronte orientale.

gp
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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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