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Usa: 6 gennaio, Trump commise reati per commissione Camera

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 18/12/2022

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Insurrezione, ostruzione di una procedura ufficiale e cospirazione per frodare il governo degli Usa: sono i capi d’imputazione su cui la commissione d’inchiesta della Camera, che indaga sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, chiederà al Dipartimento della Giustizia di perseguire l’allora presidente Donald Trump.

Secondo Politico, che dà questa anticipazioni, la commissione voterà domani, lunedì 19 dicembre, dopo avere esaminato il rapporto redatto da una sotto-commissione che doveva valutare le accuse da contestare, se del caso, a Trump. Il presidente della Commissione Bennie Thompson non ha però confermato finora le illazioni.

La richiesta della commissione avrebbe un peso essenzialmente politico perché solo il Dipartimento della Giustizia può avviare un vero e proprio procedimento giudiziario contro l’ex presidente.

Il 6 gennaio 2021, il Congresso si riuniva per ratificare l’esito delle presidenziali del 3 novembre, vinte da Joe Biden con largo margine sia di Grandi Elettori (306 contro 232) sia di voti popolari (oltre 81.2000.000 contro oltre 74.200.000, sette milioni di suffragi in più).

Trump non aveva però riconosciuto la sconfitta: sosteneva, senza prove, che il voto era stato falsato. Una folla di migliaia di suoi sostenitori converse su Washington quel giorno: dopo che il presidente li sobillò con un discorso, diedero l’assalto in Campidoglio, sfondarono i cordoni di polizia e fecero irruzione nell’aula della Camera, dove il Congresso era riunito in sessione plenaria. Ma, alla fine, deputati e senatori ratificarono il risultato elettorale.

Ci furono almeno cinque vittime, tra cui un agente di polizia. Diversi processi a carico di facinorosi del 6 gennaio si sono già svolti, varie condanne sono state pronunciate: l’ultima a Douglas Jensen, un seguace del movimento cospirazionista QAnon, condannato venerdì a 5 anni per aver inseguito un agente sulle scale del Senato. All’Fbi, disse che le sue azioni “sarebbero valse la pena” se Trump fosse rimasto al potere.

Se il Dipartimento della Giustizia raccoglierà l’invito della commissione della Camera, il magnate ex presidente dovrà fare fronte a un ennesimo procedimento giudiziario. A New York, è sotto inchiesta la holding di famiglia, la Trump Organization. In Georgia, si indaga sulle pressioni da lui fatte sulle autorità statali perché falsassero l’esito del voto a lui sfavorevole. E, poi, c’è la vicenda dei documenti classificati portati via dalla Casa Bianca, mentre dovevano essere consegnati all’Archivio Nazionale, e mai restituiti – per recuperarli, c’è voluta, in estate, una perquisizione dell’Fbi nella sua casa di Mar-a-lago in Florida -.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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