Qatar 2022 doveva essere il Mondiale della denuncia della discriminazione e dei misfatti del Qatar, in termini di rispetto dei diritti umani, sociali e di genere. Invece, i soloni del calcio hanno imposto la sordina a ogni forma di protesta, per quanto civile e giusta fosse. E, con scorno degli europei, Qatar 2022 si chiude all’insegna della corruzione nelle Istituzioni di Bruxelles: pagano gli emiri, e non solo, ma si fanno pagare gli eletti del popolo, i nostri rappresentanti.
Verrebbe da ricordare che, a volere guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino, non si vede la trave nel proprio. Ma qui non ci sono pagliuzze: la discriminazione, come la corruzione, sono due cancri che corrodono l’umanità ovunque nel Mondo: umiliano e mortificano chi ne patisce le conseguenze; squalificano e infangano chi le pratica.
Questo è stato il contesto, amaro e doloroso, del Mondiale in Qatar: un appuntamento che dovrebbe essere soprattutto – e non solo anche – una festa di sport, con conferme e sorprese, campioni e rivelazioni, imprese ed errori. E, in questo contesto, si sono mossi gli ‘studenti giornalisti’ del corso di Giornalismo internazionale dell’aa 2022/’23 del corso di laurea in Media, comunicazione digitale e giornalismo, indirizzo giornalismo, del Coris (Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale) dell’Università La Sapienza.
In questa edizione speciale de ‘Il Settimanale‘, da soli o in piccoli team redazionali, esplorando ciascuno i media di uno dei Paesi in gara, hanno cercato e trovato storie da raccontare dall’Europa all’Oceania, dall’Asia all’Africa, dal Nord al Sud America: storie dove i Mondiali giocati sfumano sullo sfondo, mentre emergono personaggi e problemi, gioie e drammi.
Lo speciale Qatar 2022 non voleva essere un esercizio di alleggerimento, ma piuttosto un tentativo di sollevare, col pretesto dei Mondiali, un velo su alcune delle tante emergenze del nostro Mondo, guerre, riscaldamento globale, povertà crescente, disuguaglianze che generano frustrazioni e conflitti, intolleranze e prevaricazioni, rigurgiti di razzismo, odi etnici, religiosi e di genere, discriminazioni.
Ci siamo riusciti solo in parte, come l’antologia pubblicata, una piccola parte degli articoli prodotti – una novantina – mostra: la scelta fatta cerca di contemperare qualità e diversità, sia redazionale che geo-politica.
‘Il Settimanale’ è un esercizio didattico, ma vuole pure essere una palestra pre-professionale; e riesce talora a offrire spunti informativi sugli eventi trattati o letture originali sui temi affrontati. Non c’è pretesa di completezza, né di scoop; ma c’è desiderio di precisione, cura, attenzione; e ansia di migliorare, articolo dopo articolo.
Esercitazioni analoghe sono state fatte nella primavera degli anni accademici dal 2017/’18 in poi dalle classi di Agenzie e Nuovi Media del corso di laurea magistrale in Editoria e Scrittura, Facoltà di Lettere e Filosofia, e nell’autunno/inverno degli anni accademici dal 2020/’21 in poi dalle classi di Giornalismo internazionale del Coris.
Tutte le uscite de ‘Il Settimanale’ sono disponibili nella sezione dedicata di https://www.giampierogramaglia.eu/.