Qatar 2022 – Durante la partita dei Mondiali Portogallo-Uruguay del 28 novembre, al 52’ c’è stata un’invasione di campo molto discussa, che ha fatto il giro del Mondo sul web: uno spettatore italiano, Mario Ferri, denominato il Falco, ha fatto il suo ingresso sul terreno correndo con la bandiera dell’arcobaleno e indossando una maglia di Superman con un messaggio a favore delle donne iraniane e dell’Ucraina.
Il gesto del Falco a Qatar 2022 ha colpito molto il web, i tifosi presenti, ma soprattutto tanti calciatori, tra cui Craig Foster, uno dei migliori giocatori australiani, che si è complimentato molto con Ferri, tanto da invitarlo nella sua casa per congratularsi di persona. Lo riferisce il Melbourne News.
“Dopo che la Fifa ha vergognosamente censurato tutti i giocatori dal protestare e parlare dei diritti umani, questo tifoso si è preso la responsabilità sulle sue spalle e non ha perso l’occasione”, ha detto Foster al Melbourne News. “Aveva ‘Save Ukraine’ sul davanti, aveva ‘Rispetto per le donne iraniane’ sul retro, il che è bellissimo. E stava portando una bandiera arcobaleno per i diritti LGBTQ (lesbiche, gay, bisex, trans…) in Qatar: complimenti a lui. Sarà sempre il benvenuto a casa Foster, venga qui”.
Ciò che ha fatto Mario Ferri è stato molto rischioso, ma non era la prima volta che il Falco interrompeva un evento internazionale (è successo anche alla Coppa del Mondo in Brasile nel 2014 e a quella in Sudafrica nel 2010). Questa volta, però, i rischi erano più alti, soprattutto sventolando la bandiera dell’orgoglio gay in un contesto di forte tensione su questo tema.
Ferri è stato portato via dalla sicurezza, è stato interrogato, ma qualche ora dopo è stato rilasciato: importante è stato l’intervento del presidente della Fifa Gianni Infantino, che ha concordato il suo rilascio, a patto che non entrasse più in uno stadio a seguire le partite della Coppa del Mondo.
“Lo chiamerò ‘The Last Dance’, la mia ultima invasione sul campo, volevo inviare messaggi importanti, che sperimentato in prima persona negli ultimi mesi – ha scritto il Falco su Instagram -. La Fifa ha vietato le fasce arcobaleno dei capitani e le bandiere per i diritti umani sugli spalti, ha bandito tutti quelli che volevano protestare, ma non me. Come un Robinhood 2.0, ho portato il messaggio al popolo. Vogliamo un mondo libero che rispetti tutte le razze e le idee”.
Il gesto compiuto dall’italiano in questo momento e nello specifico in questo Stato, dove ci sono molte tensioni, soprattutto sul tema LGBTQ, è molto coraggioso. Il Falco ha colto un momento in cui l’attenzione di milioni di persone era concentrata sull’evento sportivo per parlare di tre grandi problemi: la guerra in Ucraina, le oppressioni nei confronti delle donne iraniane e la repressione dei gay e della libertà di espressione in Qatar.
Mario Ferri sapeva a cosa stava andando incontro a Qatar 2022, ma nonostante ciò ha voluto sfidare l’emirato per portare un messaggio internazionale di pace, proprio come un Robinhood 2.0.
di Benedetta Certa