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Qatar 2022 – Ghana, la bufala delle divise dimenticate

Scritto per Qatar 2022, uno speciale de Il Settimanale della classe di Giornalismo internazionale del Coris della Sapienza

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Qatar 2022 – Negli scorsi giorni, ha creato un po’ di imbarazzo all’interno della Federazione calcistica del Ghana la notizia, rimbalzata sui media europei, secondo cui la nazionale impegnata nei Mondiali in Qatar avrebbe dimenticato in patria le magliette da gara, rischiando così di dovere giocare senza le proprie divise ufficiali. Si tratta però di una fake news, come ha spiegato la stessa Federazione.

Sono stati numerosi i media europei – e in particolar modo quelli italiani – che hanno riportato l’indiscrezione lanciata da Marc Leonel Chouamo, giornalista di Canal 2 International, secondo cui la Federazione ghanese aveva scelto di spedire le divise in Qatar per posta, senza però la sicurezza di vedersele recapitare in tempo, a causa della scarsa affidabilità dei servizi di spedizione del Ghana. La nazionale ghanese avrebbe dunque rischiato di non poter indossare le proprie divise per l’esordio iridato, avvenuto giovedì 24 novembre contro il Portogallo.

Nel racconto di Chouamo, però, non c’era nulla di vero. Il Ghana aveva già disputato in Qatar un’amichevole contro la Svizzera il 17 novembre, vinta per 2-0, indossando le divise da gara consuete, le stesse che avrebbe poi utilizzato nei Mondiali fin dalla prima gara contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Lo ha spiegato la Federazione ghanese, che, tramite un tweet del suo segretario generale Prosper Harrison Addo, ha precisato che le Black Stars non avevano alcun problema di divise da gioco poiché lo sponsor Puma aveva provveduto a inviare tutto il materiale direttamente a Doha, comprese le divise d’allenamento che la nazionale stava già utilizzando in Qatar. Versione confermata pure dalla giornalista Ayishatu Zakaria Ali, che segue la selezione africana da Doha come inviata ai Mondiali per conto della televisione nazionale ghanese.

Tutto secondo i piani, dunque. Ma la smentita dei diretti interessati non è riuscita a impedire il diffondersi della fake news, al punto che degli studenti dell’Università Statale di Milano hanno addirittura inviato in Qatar le loro maglie del Cus (con la scritta “La Statale”) come regalo per la nazionale del Ghana. Anche questa iniziativa, al limite del goliardico, è stata rilanciata da svariati media italiani fino a diventare virale, contribuendo così a rendere ancor più comica l’immagine della selezione ghanese.

Immagine che, per rimanere in tema di abbigliamento, la nazionale del Ghana ha dimostrato di non meritarsi: squadra e staff si sono infatti presentati in Qatar in grande stile, indossando degli eleganti abiti fugu realizzati a mano per l’occasione e con i colori che richiamano la madrepatria. Il fugu è una sorta di camicia – vestaglia in cotone tipica delle tribù del nord del Paese, principalmente la Dagomba e, in misura minore, anche le Gonja e Moshie.

Soprattutto la tribù Dagomba indossa il fugu in occasioni speciali, poiché simboleggia la forza, il coraggio e la leadership. Il capitano André Ayew ha inoltre esibito un cappello bianco di forma oblunga che, sempre nella tradizione tribale, veniva indossato dai guerrieri, a simboleggiare che le Black Stars erano pronte a dare battaglia nella rassegna iridata. Questo ha scatenato reazioni di giubilo in patria, dove i tifosi si auguravano che la nazionale riuscisse a rendere orgoglioso il proprio Paese anche con i risultati sul campo a Qatar 2022, come in parte è stato.

di Christian Deiuri

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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