I Mondiali di calcio, quest’anno Qatar 2022, sono, con le Olimpiadi, il maggiore evento sportivo planetario: coinvolgono miliardi di persone, anche nei Paesi che ne sono esclusi; toccano grossi interessi geo-politici ed economici; muovono valori sportivi ed umani. Quest’anno, il fatto che si svolgano in Qatar, Paese dove le discriminazioni di genere sono tuttora radicate e dove la democrazia non è limpida, ma che è una potenza economica ed energetica e che cerca una scorciatoia alla legittimazione organizzando grandi eventi sportivi, suscita polemiche e proteste, che avrebbero forse dovuto essere più forti – e che sarebbero forse state più efficaci – al momento dell’assegnazione della manifestazione nel 2010.
‘Il Settimanale‘ dedica un suo Speciale 2022 ai Mondiali in Qatar; non per raccontare l’andamento delle partite e le gesta dei campioni, ma per andare alla scoperta dei risvolti della manifestazione, dove sport e difesa dei valori, competizione e umanità stingono gli uni negli altri: un esercizio senza ipocrisie e senza condiscendenze, perché il fatto che, malgrado le critiche, i Mondiali si svolgano come da programma in Qatar testimonia l’intensità dei legami e degli interessi tra noi e l’Emirato.
Uno studio del Cep (Centres for European Policy Network) comprova che l‘Europa e i grandi Paesi, Italia e Francia in particolare, sono economicamente intrecciati con il Qatar in vari modi: non solo nel calcio dei club, dal PSG al Bayern di Monaco, ma soprattutto nel settore energetico. E il peso del Qatar per l’Europa andrà aumentando.
Il Cep ha analizzato in dettaglio l’importanza economica in prospettiva del Qatar per l’Europa, notando che, a differenza della Cina, l’Emirato non punta alle infrastrutture ma al soft power; e che ha già aumentato in modo significativo l’influenza in Europa, sponsorizzando lo sport europeo. L’assegnazione dei Mondiali è un successo della strategia.
Ma l’affidamento, sempre più frequente, di grandi eventi sportivi internazionali, da parte del Cio o della Fifa o di altre federazioni, a realtà politiche autocratiche o intolleranti comporta – nota il Cep – rischi di credibilità e di snaturamento del messaggio di dialogo e tolleranza che lo sport dovrebbe rappresentare: vedasi i Mondiali del 2018 in Russia o le Olimpiadi invernali del 2020 (svoltesi, causa pandemia, nel 2021) a Pechino. “Lo sport – afferma il direttore del Cep Henning Vöpel – deve svolgere la funzione di promozione del dialogo internazionale, soprattutto al di là delle differenze politiche e culturali. Ma sorvolare frequentemente su violazioni dei diritti umani in questo processo potrebbe anche danneggiare pesantemente la credibilità delle istituzioni sportive ed il valore più profondo del messaggio, anche per molto tempo a venire”.
La redazione dello speciale Qatar 2022 de Il Settimanale è la classe di Giornalismo internazionale del corso di laurea magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo, indirizzo giornalismo, del Coris, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale dell’Università La Sapienza.
Gli ‘studenti giornalisti’ hanno vissuto i loro Mondiali ciascuno attraverso i media di uno dei Paesi in gara: non intendeva essere un esercizio di alleggerimento, ma piuttosto un tentativo di sollevare, con il pretesto dei Mondiali, un velo su alcune delle tante emergenze del nostro Mondo, guerre, riscaldamento globale, povertà crescente, disuguaglianze che generano frustrazioni e conflitti, intolleranze e prevaricazioni, rigurgiti di razzismo, odi etnici, religiosi e di genere, discriminazioni.
‘Il Settimanale’ è un esercizio didattico, ma vuole pure essere una palestra pre-professionale; e riesce talora a offrire spunti informativi sugli eventi trattati o letture originali sui temi affrontati. Non c’è pretesa di completezza, ma c’è desiderio di precisione, cura, attenzione e ansia di migliorare, articolo dopo articolo. Quelli che proponiamo sono alcuni dei pezzi prodotti: un’antologia, che cerca di contemperare qualità e diversità.
Esercitazioni analoghe sono state fatte nella primavera degli anni accademici dal 2017/’18 in poi dalle classi di Agenzie e Nuovi Media del corso di laurea magistrale in Editoria e Scrittura, Facoltà di Lettere e Filosofia, e nell’autunno/inverno degli anni accademici dal 2020/’21 in poi dalle classi di Giornalismo internazionale del Coris.