Qatar 2022 – Il CT dell’Olanda Louis van Gaal giudica, da mesi, ridicola la decisione di fare giocare i Mondiali in Qatar. Il fischio d’inizio, domenica 20 novembre, è stato assordante, come le critiche che hanno investito la preparazione della competizione. La prima Coppa del Mondo disputata in un paese del Medio Orienteì ha causato la morte di migliaia di lavoratori durante la costruzione di stadi ed infrastrutture.
Sono 6500 gli uomini, soprattutto giovanissimi, provenienti da India, Pakistan, Nepal,
Bangladesh e Sri Lanka, deceduti per permettere il calcio d’avvio della manifestazione.
Come un gioco di luci e ombre, un chiaroscuro pittorico unisce la novità del primo Mondiale nel mondo arabo con le ombre delle numerose vittime provocate dalle estenuanti e pericolose condizioni di lavoro.
La Royal Netherlands Football Association (KNVB) non era favorevole all’assegnazione della Coppa del Mondo al Qatar e lavora da anni al miglioramento dei diritti umani in quel Paese. Per questo la Nazionale dell’Olanda ha smosso le acque, mettendo in luce le zone di ombra e incontrando i lavoratori migranti dopo l’allenamento di giovedì 17 novembre.
“In primo luogo siamo in Qatar per diventare campioni del mondo, ma ovviamente
guardiamo oltre il semplice calcio. Nell’ultimo anno e mezzo, siamo stati aggiornati
più volte sulle condizioni in Qatar. Come squadra, pensiamo che sia importante
incontrare le persone che contano. Li invitiamo quindi al nostro allenamento per
regalare anche a loro un bel ricordo» ha spiegato l’allenatore van Gaal.
La KNVB metterà all’asta le maglie che i giocatori della Nazionale indosseranno
durante le partite della Coppa del Mondo 2022. L’allenatore e i calciatori, dopo
essersi consultati, hanno concordato di devolvere il ricavato totale dell’asta per
migliorare la situazione dei lavoratori migranti in Qatar.
ùGli Oranje si sono dimostrati attenti alla questione dei diritti, non solo battendosi per
i lavoratori: sono anche stati protagonisti della campagna One Love, promossa e
sostenuta da diverse Nazionali, tra cui Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra e
Norvegia. One Love è un’iniziativa congiunta del governo olandese e della KNVB per combattere la discriminazione nel calcio.
Il capitano della squadra Virgil van Dijk intendeva indossare una fascia arcobaleno, prima della proibizione da parte della Fifa. “E’ un messaggio importante che si adatta al calcio: in campo tutti sono uguali e dovrebbe essere lo stesso in ogni luogo della società”, ha dichiarato il difensore del Liverpool. In nome della Nazionale olandese, indosso questa fascia da un po’ di tempo. È bello vedere che altri Paesi si uniscono all’iniziativa”.
La Nazionale olandese crede nel potere del calcio e intende continuare a fornire contributi positivi e credibili al cambiamento, dando l’esempio in campo.
di Martina Amante, Valeria Corlianò, Maria Mantero