Qatar 2022 – Preoccupazioni etiche, logistiche e finanziarie hanno frenato anche i tifosi più
sfegatati, nonostante questi siano i primi Mondiali dal 1958 per il Galles. A giugno, l’emozione di vedere il Galles qualificato per la prima volta dopo 64 anni. Ma, presto, l’emozione si è trasformata in amarezza: Kevin Davies, tifoso gallese, con alle spalle più di 70 trasferte per seguire la nazionale, ha infatti deciso che in Qatar non ci andrà.
Una scelta meditata che risale al lontano 2010, anno in cui i 24 membri del Comitato Fifa votarono a favore dell’assegnazione del Mondiale al piccolo Stato del Golfo Persico. “La mia reazione immediata è stata: ‘Non voglio esserne parte’”, racconta Davies, che per la sua squadra del cuore è arrivato fino in Cina e in Israele. “Sono stato in Paesi dove governano regimi autoritari e i diritti umani spesso non sono rispettati – continua -, ma andavo per tifare il Galles contro quello Stato. In Qatar è diverso”.
Alla base della sua decisione, ragioni etiche e morali: prendere parte attiva ai Mondiali significa sostenere la Coppa del Mondo, la Fifa, le decisioni che sono state prese, le ambiguità celate dietro al processo di assegnazione e gli interessi di natura economica che, non è un segreto, sono la priorità della nazione ospitante e dell’organo organizzativo.
Per quanto fermo sulla sua decisione, a Davies costa ammettere quanto non sia stata una
scelta facile: “Potrei non vedere più nella mia vita il Galles qualificarsi ai Mondiali”.
Alle considerazioni politiche e morali si aggiungono anche le difficoltà logistiche ed economiche: quanto costa alloggiare in Qatar nel periodo dei Mondiali? Sarà facile trovare una sistemazione? Molti tifosi gallesi hanno evitato le limitazioni della prenotazione dell’alloggio attraverso il portale ufficiale della Coppa del Mondo, soggiornando invece a Dubai. Questo significa dover prendere una navetta prima dell’alba per arrivare allo stadio il giorno della partita. “Conosco molta gente che ha deciso di partire – continua il tifoso – ma stanno facendo i salti mortali”.
Inoltre solo una settimana prima dei Mondiali il Qatar ha eliminato la necessità di un test Covid negativo come requisito essenziale per entrare nel Paese: troppo tardi per i tifosi pronti ad affrontare il viaggio, ma preoccupati di risultare positivi all’ultimo minuto, con tutte le ripercussioni che questo avrebbe avuto sulla loro trasferta.
La consolazione, per Davies, è che c’è sempre un altro torneo dietro l’angolo: “Non vedo l’ora di partecipare ai prossimi Europei in Germania”, dice. Per quanto riguarda i Mondiali di
quest’anno, tanto attesi e agoniati, i primi per il Galles dal 1958, li guarderà da casa:
“Voglio che vinciamo la Coppa del Mondo! Ma se dovesse succedere, sarebbe una vittoria
piuttosto agrodolce”.
di Georgia Motto, Carola Pietropaolo, Arianna Remoli, Davide Zanella, Rossella Zanini