Qatar 2022 – Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che “non bisogna politicizzare lo sport”, rispondendo, giovedì 17 novembre, in Thailandia, a domande dei giornalisti sulle controversie che circondano i Mondiali in Qatar. Macron ha poi aggiunto che ci sono problematiche che “vanno prese in considerazione nel momento in cui viene assegnato l’evento”, non a ridosso del suo inizio.
Le dichiarazioni, riportate dalla BFMTV e dal quotidiano Le Monde, sono state rilasciate a margine dei lavori del forum intergovernativo APEC, la Cooperazione economica Asia-Pacifico, che vede la partecipazione di 21 Paesi e che si è svolta a Bangkok.
Le parole di Macron arrivavano dopo giorni turbolenti per la nazionale francese, vincitrice degli ultimi Mondiali, tenutisi in Russia nel 2018. All’inizio della settimana, infatti, il capitano dei Bleus, Hugo Lloris, aveva fatto parlare di sé dopo avere detto in conferenza stampa che in campo non indosserà una fascia arcobaleno con la scritta “One Love”, un gesto a sostegno di tutte le vittime di discriminazioni.
L’idea, annunciata il 21 settembre scorso dalle federazioni calcistiche di otto paesi (Germania, Inghilterra, Galles, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca e Svizzera), non ha poi avuto un’accoglienza positiva da parte della Fifa. Noël Le Gräet, presidente della federazione calcistica francese, interpellato dal quotidiano L’Équipe l’11 novembre, si era espresso con prudenza, affermando che la nazionale “va a giocare in un Paese e bisogna rispettarlo”.
Lloris aveva però aggiunto che i Bleus avrebbero presto intrapreso un’iniziativa, perché “non si può rimanere impassibili davanti a questi argomenti”. L’iniziativa è arrivata alla vigilia della partenza della nazionale per il Qatar, con una lettera collettiva pubblicata sui social di Génération 2018, un fondo creato nel 2021 dai campioni degli ultimi Mondiali
per finanziare e sostenere delle iniziative solidali a favore dei giovani. Nella lettera, i Bleus hanno espresso la volontà “di sostenere le Ong che operano per la protezione dei diritti umani” per ribadire il loro rifiuto di ogni forma di discriminazione. La nazionale francese non ha specificato le organizzazioni alle quali fa riferimento e c’è chi, come il giornale Ouest-France, si chiede se questa proposta sia sufficiente.
Sembrerebbe che i giocatori della nazionale non abbiano partecipato con forza al dibattito
sulle problematiche legate ai Mondiali in Qatar: le condizioni di chi ha lavorato alla costruzione delle infrastrutture, l’impatto ambientale dell’evento e la discriminazione delle donne e della comunità LGBT+, solo per citarne alcune. Per Macron, la vocazione dei grandi eventi sportivi come i Mondiali e le Olimpiadi – che si terranno proprio a Parigi nel 2024 – è quella di “permettere agli atleti di tutti i Paesi, compresi quelli in guerra, di fare vivere lo sport”. La posizione più forte è forse quella presa da numerose città, tra cui Parigi, Strasburgo, Lione e Marsiglia, che hanno deciso di boicottare l’evento e di non trasmettere le partite su maxi-schermi pubblici.
di Elena Avigliano