Nel Sud-Est dell’Ucraina, è iniziata la battaglia di Kherson, una città e un territorio occupati e poi annessi dai russi: truppe ucraine “hanno avviato un’offensiva verso Novaya Kamenka – Berislav”, mettendo in campo “fino a due battaglioni di fanteria della 128a brigata d’assalto ed un battaglione di carri armati della 17a brigata”, riferiscono fonti filo-russe. L’attacco è stato preceduto da azioni con aerei e droni.
In vista della battaglia, prosegue l’evacuazione dei civili da Kherson verso la Russia o aree più sicure dell’Ucraina occupata: si progetta di portare 50/60.000 persone sulla riva sinistra del Dnepr entro una settimana. Il nuovo comandante del Gruppo integrato delle forze russe in Ucraina, generale Sergey Surovikin, afferma che Kiev sta preparando un massiccio attacco missilistico contro la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka.

Si combatte anche nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove i russi rivendicano d’avere neutralizzato per la terza volta una forza d’assalto ucraina: 90 i soldati uccisi e 14 le imbarcazioni distrutte. Per l’ente statale russo dell’energia nucleare Rosatom, la situazione alla centrale è “assolutamente sotto controllo”. L’operatore ucraino Energoatom, invecem dichiara che circa 50 dipendenti della centrale nucleare sono “prigionieri dei russi”.
In una riunione del Consiglio di Sicurezza russo, il presidente Vladimir Putin ha annunciato l’introduzione della legge marziale nei territori annessi – oltre a Kherson e Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk -, senza escluderne l’estensione ad altre aree della Federazione. Nel contempo, Mosca intensifica gli sforzi per centrare i suoi obiettivi in Ucraina, con continui attacchi alle infrastrutture, specie energetiche, che lasciano senza acqua, elettricità, riscaldamento, del tutto o parzialmente, larghe fette del territorio ucraino.
Diverse regioni ucraine hanno ieri subito pesanti bombardamenti: gli allarmi aerei si sono avvertiti da Kiev a Odessa e pure a Mykolaiv, Poltava, Zaporozhzhia, Kirovograd, Cherkasy e in altre città. Un attacco missilistico ha colpito Vinnitsa, nell’Ovest. A Chernihiv, nel Nord, è esploso un drone. Non si ha un bilancio delle vittime.
Esplosioni sono state sentite nel centro di Kiev, dove “diversi missili russi” sono stati abbattuti dalle batterie di difesa aerea. I militari ucraini dicono di avere abbattuto, nell’ultimo mese, 223 droni kamikaze di fabbricazione iraniana lanciati dai russi – 13 solo la scorsa notte su Mykolaiv -.
Secondo fonti ucraine locali, soldati russi hanno aperto il fuoco su tre ambulanze a Dvorichna, nell’area di Kharkiv, nel Nord-Est: i veicoli sono stati gravemente danneggiati, alcuni operatori sono feriti. Fonti di Kiev accusano i russi di saccheggiare musei e bruciare libri ucraini nelle zone da loro occupate e denunciano 500 casi di crimini di guerra contro il patrimonio culturale ucraino.
Onu e Ue stanno valutando la vendita di droni dall’Iran alla Russia, che costituirebbe una violazione del diritto internazionale e che potrebbe fare oggetto di sanzioni europee. Teheran nega la vendita, ma la guida suprema Ali Khamenei esprime orgoglio per le “imprese compiute” dai droni iraniani. L’Ue valuta se sanzionare individui e società iraniane; l’Iran è pronto a prendere misure analoghe.
Parlando al Consiglio di sicurezza nazionale, Putin ha lamentato che Kiev rifiuti qualsiasi proposta di dialogo: così, “gli attacchi continuano, i civili muoiono”. In una telefonata col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito che la Turchia è pronta a dare un contributo per porre fine alla guerra con negoziati che portino a soluzioni diplomatiche. Ma da Washington arriva, da Politico, l’indiscrezione che il presidente usa Joe Biden eviterà d’incontrare e anche solo d’incrociare Putin al Vertice del G20 in Indonesia a metà novembre.
Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha ieri confermato il sostegno all’Ucraina, ma ha pure escluso l’invio di armi a Kiev: daremo “sistemi di allerta precoci per i civili”.
Putin ha chiesto al governo di preparare una bozza di decreto per l’istituzione di un Consiglio speciale di coordinamento “sotto il Consiglio dei Ministri”, al fine di “soddisfare le esigenze emerse nel corso dell’operazione militare speciale”; e ha pure fatto un decreto che limita i movimenti da e per otto regioni russe confinanti con l’Ucraina.