La Russia rovescia una tempesta di piombo sulle città dell’Ucraina, per rispondere al danneggiamento, sabato, del ponte sullo stretto di Kerch: 83 missili e ordigni sganciati da 17 droni iraniani Shahid cadono su Kiev, Leopoli, Kharkiv, Dnipro, Zaporizhzhia e un’altra dozzina di città e località. Vengono dal Mar Caspio e da Nizhny Novgorod; entrano nello spazio aereo moldavo – lamenta Chisinau -, in buona parte vengono intercettati.
E’ l’attacco più pesante sulle città dall’inizio dell’invasione. Ci sono vittime civili, una decina, e oltre sessanta feriti. L’allerta aerea in tutta l’Ucraina dura oltre cinque ore e mezza. La Bild scrive che il consolato tedesco a Kiev è stato lambito dalle esplosioni..
Testimoni riferiscono che ieri mattina le strade centrali di Kiev erano chiuse al traffico, i convogli della metropolitana sospesi. Colonne di fumo, lingue di fuoco si levavano dagli edifici colpiti. Anche un parco giochi per bambini è stato danneggiato. Sui luoghi degli attacchi, i soccorritori scavavano tra le macerie alla ricerca di superstiti. Le autorità raccomandavano di fare scorte d’acqua e di caricare gli apparati elettrici.
Il presidente russo Vladimir Putin riunisce il Consiglio di Sicurezza nazionale: dice che la risposta di Mosca sarà “dura”, se Kiev continuerà a compiere attacchi terroristici sul territorio russo e bolla l’Ucraina alla stregua “delle organizzazioni terroristiche internazionali”. Il Ministero della Difesa russo afferma che “gli obiettivi degli attacchi di precisione sono stati raggiunti” e che “tutti i siti presi di mira sono stati colpiti” – impianti energetici, centri di comunicazione, comandi militari -. La Gazprom dice d’avere trovato nel 2015 congegni esplosivi riferibili alla Nato sul NordStream.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla di “una mattina difficile”: “Vogliono panico e caos, vogliono distruggere il nostro sistema energetico. E uccidere le persone: ora e luoghi degli attacchi sono stati scelti per causare il maggior danno possibile”. L’Ucraina blocca le forniture energetiche all’Ue assicurate negli ultimi tre mesi.
S’intrecciano telefonate con il presidente francese Emmanuel Macron e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha la presidenza di turno del G7. Ci sarà oggi una riunione d’urgenza dei Grandi. Si discute l’aumento della pressione sulla Russia e gli aiuti per ripristinare le infrastrutture colpite.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba twitta: “L’unica tattica di Putin è il terrore…. Questa è la sua risposta agli acquiescenti che vogliono parlare con lui di pace: Putin è un terrorista che parla coi missili”. L’Ucraina sollecita all’Occidente più mezzi di difesa aerea.
Le esplosioni che scuotono Kiev, dopo settimane di relativa calma, innescano reazioni consonanti: la Nato, l’Ue, molti Paesi membri riconoscono la necessità di consentire a Kiev di difendersi. Macron vede “un cambiamento profondo della natura di questa guerra”. La premier britannica Liz Truss riesuma l’idea di una ‘no fly zone’, da tempo accantonata.
La Cina, invece, invita le parti a tirare il freno a mano e sollecita una de-escalation: “Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile”, commenta la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. Pechino “sostiene il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi e delle legittime preoccupazioni di sicurezza di ogni Paese”; e auspica che le divergenze siano risolte “con il dialogo”.
Secondo l’intelligence britannica, gli attacchi missilistici russi avvengono mentre le forze di Mosca restano sul terreno “sotto la pressione” di Kiev dal sud al nord-est. Ma c’è una nuova avanzata russa di almeno due chilometri lungo due direttrici verso Bakhmut, centro strategico. Per Londra, l’azione “potrebbe coinvolgere” ex detenuti reclutati in prigione, per la necessità “imperativa di conseguire un successo operativo”.
A Mosca, il vice-presidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev, che i servizi di sicurezza ucraini mettono nella lista dei ricercati, chiede lo “smantellamento totale del regime politico ucraino”: “Il primo attacco è stato sferrato, ce ne saranno altri”. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov si dichiara soddisfatto “al cento per cento”: “Ti avevamo avvertito, Zelensky, che la Russia non aveva ancora iniziato. Smettila di lamentarti… È meglio che scappi prima di essere colpito. Scappa. Scappa, Zelensky, scappa… “