Cresce la frustrazione dei filo-russi per l’andamento del conflitto in Ucraina. Kirill Stremousov, vice-governatore della regione di Kherson, dove gli ucraini conducono la controffensiva, se la prende con il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu: “Molti dicono che dovrebbe spararsi, perché ha lasciato che si arrivasse a questo punto”, dice, citato dal New York Times.
E’ un’ennesima conferma delle crescenti difficoltà dell’esercito russo, che le precipitose annessioni di quattro regioni ucraine non mascherano. Alle strette, la Russia allarga la cerchia dei nemici: dopo gli Usa per gli Himars, pure l’Ue, se darà via libera alla missione d’addestramento di soldati ucraini. “Se lo fanno, il 17 ottobre, l’Unione diventa parte del conflitto”, avverte il Cremlino. La portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova dice: “Le nuove forniture di missili Himars a Kiev evidenziano l’odio di Washington per Mosca”. E’ il commento alla decisione degli Usa di mandare in Ucraina altri quattro lanciarazzi Himars con relative munizioni per 625 milioni di dollari, che vanno ad aggiungersi ai 16 sistemi già forniti.
Sul terreno, fonti militari ucraine rivendicano la liberazione, dall’inizio di ottobre, di oltre 400 kmq nella regione di Kherson, ma riconoscono che “la situazione nel Sud del Paese rimane difficile e si sta sviluppando in modo estremamente dinamico”.
In difficoltà, i russi continuano a compiere ogni giorno raid aerei e attacchi missilistici. Ieri mattina, sette missili sono caduti su edifici residenziali di Zaporizhzhia, la città nella cui provincia c’è la più grande centrale nucleare europea: distruzioni, incendi, almeno tre i morti, due le donne, e sei i feriti, fra cui una bimba di tre anni. Droni khamikaze hanno colpito aree di Odessa e Mykolaiv. Nei pressi di Kharkiv, nel villaggio di Novoplatonivka, sono stati trovati i corpi di due uomini, di età tra i 30 e i 35 anni, le mani legate insieme con le manette, ferite da arma da fuoco alla testa, in abiti civili.
Sempre secondo fonti militari ucraine, aerei russi hanno ieri attaccato l’Ucraina dalla Bielorussia: l’ultimo episodio del genere s’era verificato il 28 agosto. L’esercito ucraino riferisce che Minsk, all’inizio di ottobre, ha inviato quasi 30 carri di munizioni alle truppe russe nel Donetsk e nell’area di Kherson. Dall’inizio dell’invasione, la Bielorussia avrebbe complessivamente fornito alla Russia “quasi 250 carri” di munizioni.
Da Vienna, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) fa sapere di considera la centrale di Zaporizhzhia “proprietà ucraina”, il giorno dopo che il presidente Vladimir Putin l’ha decretata “bene russo”. Inoltre, il direttore generale dell’Agenzia Onu, Rafael Grossi annuncia che gli esperti dell’Aiea stabilmente presenti nella centrale di Zaporizhzhia per monitorarne l’attività saliranno da due a quattro.
La Zakharova ha anche commentato il decreto con cui il presidente ucraino Volodymir Zelensky esclude negoziati con la Russia: “Lo ha dettato l’Occidente”, ha detto, ricordando il rifiuto di Kiev di applicare gli accordi di Minsk e la decisione di rompere i colloqui di pace con Mosca a marzo – “Fu fatto per volere dei Paesi occidentali che non vogliono la fine delle ostilità” -. La portavoce ha pure ricordato che l’adesione alla Nato dell’Ucraina “scatenerà le conseguenze più gravi”.
Sui negoziati, da registrare una dichiarazione a Porta a Porta dell’ambasciatore di Russia in Italia, Sergei Razov: Mosca “è favorevole a un cessate il fuoco e a sedersi a un tavolo negoziale”; ma, dopo il decreto di Zelensky, “dobbiamo aspettare un cambio di idea da parte del presidente ucraino o il cambio del presidente”.
Zelensky accusa la Russia di avere deportato oltre 1,6 milioni di ucraini. Il Cremlino smentisce che 700.000 russi siano fuggiti dal Paese dopo che è stata decisa la mobilitazione parziale dei riservisti.