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Ucraina: Putin sfoggia sicumera, Cia accusa Kiev per Dughina

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 06/10/2022

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Mosca ostenta sicurezza. Ma Kiev continua ad avanzare. Il presidente russo Vladimir Putin afferma: “La situazione nel Donbass sarà stabilizzata”, riprenderemo i territori delle regioni dell’Ucraina annesse temporaneamente abbandonati. Il Cremlino chiosa le dichiarazioni del Pentagono sul possibile uso di missili Himars contro obiettivi in Crimea: “Gli Stati Uniti – dice il portavoce Dmitry Peskov – sono direttamente coinvolti nel conflitto e ciò crea una situazione molto pericolosa”.

Fonti d’intelligence Usa rivelano al New York Times che le autorità di Kiev sono dietro l’omicidio di Darya Dugina, figlia del filosofo ultra-nazionalista russo Alexander Dugin, vittima ad agosto d’un attentato. Gli Usa “non hanno avuto ruolo” nell’operazione e non ne erano informati.

Invece, fonti d’intelligence tedesche dicono a Der Spiegel che le falle nei gasdotti NordStream 1 e 2 sono effetto di un “sabotaggio mirato” attuato probabilmente da “attori statali” non identificati.

Per le fonti ucraine, “è iniziata la liberazione della regione di Lugansk, diversi insediamenti sono già stati liberati”. Ma Putin firma le leggi di annessione delle quattro regioni ucraine di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia; e anche se le forze russe non controllano a pieno nessuna di esse dice: “I risultati dei referendum” sull’annessione “non saranno messi in discussione”.

Il leader russo ostenta fiducia che l’arrivo dei riservisti – 300 mila reclutati – possa cambiare l’inerzia del conflitto. Ma c’è chi gli attribuisce “un’illusione imperiale”. La sicumera del regime non è condivisa da tutti: “Dobbiamo smetterla di mentire sulla situazione al fronte”, dice in tv Andrey Kartapolov, presidente della Commissione Difesa della Duma. “I villaggi di confine dell’area di Belgorod sono praticamente distrutti, il nemico è sulla nostra terra… La nostra gente non è stupida e capisce che non le diciamo nemmeno una parte della verità…”.

Putin ha pure emanato un decreto che fa della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia un bene federale russo. E Mosca ritiene che la centrale debba ora operare sotto controllo russo.

Attacchi russi con droni kamikaze iraniani Shahed-136 sono stati fatti l’altra notte a Bila Tserkva, nell’area di Kiev: ci sono incendi, danni alle infrastrutture, un ferito.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha parlato con il presidente Volodymyr Zelensky, elogiando “gli impressionanti progressi” delle forze di Kiev: “La Russia deve fermare la guerra che ha iniziato. La Nato sosterrà e intensificherà il sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario”. Per il capo della diplomazia Ue Josep Borrell, “la guerra è entrata in una nuova fase pericolosa … e dobbiamo mostrare che continuiamo a sostenere l’Ucraina. La Russia conserva superiorità di fuoco e di effettivi … Il 17 ottobre, spero che lanceremo la nostra missione di addestramento per le forze armate ucraine… Ma restiamo pronti a perseguire una soluzione diplomatica…”.

Papa Francesco, nell’udienza generale, ha invece esortato “a pregare per la martoriata Ucraina, sempre chiedendo al Signore il dono della pace”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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