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Ucraina: ancora bombe su un ospedale; Francesco, creatività per pace

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 19/09/2022

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La guerra in Ucraina sembra a una svolta, ma dal fronte giungono racconti e immagini che riportano ai primi giorni dell’invasione russa: fosse comuni, camere della tortura, attacchi a strutture sanitarie e personale medico, come a Mariupol. Quattro dottori sono morti e due pazienti sono rimasti feriti dalle bombe russe nel villaggio di Strelecha, nell’area di Kharkiv, mentre si evacuavano i ricoverati da un ospedale psichiatrico sotto attacco missilistico. Sempre a Strelecha, due donne sono state uccise nell’auto centrata da un obice.

Fonti locali raccontano: “Gli operatori sanitari cercavano di salvare i pazienti, anche sotto le bombe. È stato possibile evacuare 30 malati, ce ne sono oltre 600 nell’istituto. Durante l’evacuazione, i russi hanno iniziato un massiccio bombardamento”. Testimonianze che collimano con quella dell’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, uscito indenne sabato da una sparatoria nella terra di nessuno nella regione di Kharkiv: “I russi – racconta – sparano a qualsiasi cosa si muova”.

Ieri, all’Angelus, Papa Francesco, reduce dall’incontro in Kazakistan fra i leader delle religioni mondiali e tradizionali, ha parlato dei conflitti in atto nel Mondo, ricordando che “la pace è possibile quando tacciono le armi e incomincia il dialogo”: “Continuiamo a pregare per il martoriato popolo ucraino e per la pace in ogni terra insanguinata dalla guerra”, anche perché “per ottenere la pace ci vuole creatività”.

Ma le armi sparano e il dialogo non c’è. Otto civili sono stati uccisi e 33 feriti nei raid russi che ieri hanno colpito tutta l’Ucraina: cinque vittime e 18 feriti sono stati registrati nella regione di Donetsk – dicono fonti ucraine -, tre morti e 11 feriti nella regione di Kharkiv, due feriti a Dnipropetrovsk e uno a Zaporizhzhia e Mykolaiv.

Rallentata rispetto ai giorni scorsi, la controffensiva ucraina registra altri successi: le forze di Kiev hanno attraversato l’Oskil e controllano anche la riva sinistra del fiume nella regione di Kharkiv. Secondo fonti governative ucraine, il territorio riconquistato ammonta ormai a circa 8.500 Kmq, con 388 insediamenti, in cui vivono quasi 150mila persone.

Ritirandosi dalla regione di Kharkiv, riconquistata dall’esercito ucraino, “le unità dell’11° Corpo d’armata della flotta baltica delle forze armate russe hanno perso più del 50% del personale e oltre 200 mezzi”. Inoltre, la 64a brigata di fucilieri motorizzati del distretto militare orientale “ha perso oltre il 90% del suo personale”. I dati di fonte ucraina non sono confermati da parte russa e sono impossibili da verificare.

Un bollettino dell’intelligence britannica rileva che la Russia, dopo i recenti rovesci, ha aumentato gli attacchi contro gli obiettivi civili, “anche se non hanno alcun impatto militare”, solo nell’intento di minare il morale degli ucraini.

Di negoziati, invece, non si parla. Anzi, il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky Mykhailo Podoliak afferma che “in questo momento né trattative di pace né un incontro Zelensky / Putin avrebbero un senso. “In primo luogo, la Russia crede ancora di avere risorse” per conseguire una vittoria. “In secondo luogo, qualsiasi incontro oggi rientrerebbe nel consueto gioco russo, fissare lo status quo, ballare ‘balli di Minsk’ finti, iniziare una escalation. In terzo luogo, la Russia deve rispondere di crimini di guerra su larga scala e non trincerarsi dietro l’impunità”.

La condizione ucraina per qualsiasi trattativa resta il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Zelensky alla Reuters dice: “La Crimea tornerà all’Ucraina, magari per vie diplomatiche”. Secondo il leader di Kiev, l’Ucraina “potrà vivere in pace solo quando riavrà i suoi territori”.

Un’osservazione distensiva arriva dal presidente Usa Joe Biden, secondo il quale “Non ci sono finora indicazioni” che la Cina “abbia inviato armi o aiutato i russi in Ucraina” – lo dice nell’intervista alla Cbs trasmessa ieri sera -. E nei prossimi giorni la guerra in Ucraina terrà banco all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

Mosca invece rilancia la polemica con Londra per l’esclusione, definita “profondamente immorale” e “blasfema”, di ogni suo rappresentante dai funerali, oggi, a Londra della Regina Elisabetta II. Parimenti esclusi sono Afghanistan, Bielorussia, Siria, Birmania e Venezuela. Londra – dice Mosca – “prova a strumentalizzare una tragedia nazionale che tocca i cuori di milioni di persone nel mondo a scopi geopolitici e contro il nostro Paese”.

Per la Bbc, i rapporti fra Russia e Regno Unito dopo l’invasione dell’Ucraina sono crollati a livelli di ostilità superiori a quelli della Guerra Fredda, dopo l’invasione. Il Cremlino, tuttavia, ha diffuso un messaggio di condoglianze caloroso a nome di Putin, e un messaggio di felicitazioni al nuovo re, Carlo III.

 

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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