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Ucraina: la Russia ritraccia agli Usa una linea rossa, ma intanto arretra

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 16/09/2022

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La Russia torna a tracciare una linea rossa per il coinvolgimento degli Usa e della Nato nel conflitto in Ucraina. Ma, intanto, le truppe russe abbandonano posizioni anche nella regione di Zaporizhzhia: “Gli occupanti hanno ritirato truppe e mezzi da molte località”, dichiarano fonti ucraine locali. Ieri sera, il Consiglio dei governatori dell’Aiea ha chiesto alla Russia di ritirarsi dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

I chilometri quadrati di territorio ucraino recuperati all’invasione sono ormai oltre sei mila, un’area quasi grande come l’Umbria.

A Mosca, la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova avverte: “La possibile fornitura di missili a lungo raggio da Washington a Kiev sarebbe estremamente destabilizzante. Se gli Usa lo faranno, supereranno la linea rossa e diventeranno parte in causa. La Russia si riserva di rispondere adeguatamente”. Secondo la Zakharova, gli Usa vogliono prolungare il conflitto, a rischio di esservi coinvolti.

A Kiev, dove ieri era in visita la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, c’è stato, l’altra notte, un incidente stradale in cui sarebbe rimasto coinvolto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: nulla di grave, almeno a giudicare dalle condizioni di Zelensky nell’incontro con UvdL. Secondo la versione ufficiale, l’auto del presidente s’è scontrata con un veicolo privato: Zelensky è stato medicato sul posto e, poco dopo, ha diffuso il suo consueto discorso serale; invece il conducente dell’altra auto è stato trasportato in ospedale su un’ambulanza.

Parte dei residenti di Kryvyi Rih, la città di origine di Zelensky nell’Ucraina meridionale, sono stati evacuati, dopo che il fiume Inhulets è esondato per un attacco russo con otto missili contro la diga. Ieri, c’è stato un nuovo attacco: le autorità locali parlano di “atti di terrorismo”. La popolazione è nei rifugi.

Fonti russe segnalano, invece, un tentativo di sbarco, che sarebbe stato respinto, di truppe ucraine presso l’avamposto di  Kinburn sul Mar Nero, tra l’estuario di Dnieper-Buh e la baia di Yahorlyk, nel distretto di Mykolaiv: “Tutto il perimetro è controllato, non possono farcela”.

Le truppe russe stanno rafforzando le loro difese in alcune località del Lugansk, quelle più esposte alla controffensiva ucraina. Nel Donetsk e nella regione di Kherson, i combattimenti sono pesanti. Da Dniprorudny, “i russi hanno portato via perfino le apparecchiature bancarie”, come se stessero per ritirarsi.

Putin e Zelensky hanno ieri ‘corteggiato’ loro partner importanti: Putin ha incontrato a Samarcanda il presidente cinese Xi Jinping; Zelensky ha ricevuto von der Leyen e le ha offerto elettricità, che la presidente della Commissione s’è impegnata ad acquistare. A Kiev, UvdL ha detto: “E’ necessario sostenere l’Ucraina militarmente con tutti i mezzi di cui ha bisogno. Stiamo facilitando il processo … Non eguaglieremo mai i vostri sacrifici ma saremo al vostro fianco finché necessario, amici per sempre”. Proprio ieri, il Parlamento europeo ha approvato l’ultimo aiuto di cinque miliardi di euro dall’Ue all’Ucraina. Per Zelensky, è “una priorità” dell’Ucraina entrare nel mercato unico europeo.

L’Ucraina sta negoziando con diversi partner, tra cui l’Italia, la fornitura di sistemi di difesa aerea e missilistica. Secondo Zelensky, che s’aspetta molto da Usa e Germania, ma cita anche Francia, Italia e Israele, “chiudere i cieli” agli attacchi missilistici sarebbe un fattore chiave per la sicurezza dell’Ucraina: “Non sono tanti gli Stati in grado di garantire la chiusura dei cieli dal punto di vista della difesa aerea. Ecco perché è necessario risolvere il problema con questi cinque Stati”.

Le esportazioni di gas russo verso l’Ue potrebbero diminuire di 50 miliardi di metri cubi quest’anno, ha ieri detto il vice-premier russo Alexander Novak.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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