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Ucraina: Biden manda più armi e chiama a coorte alleati; Nato, missione cambiata

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 09/09/2022

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Gli Usa hanno deciso di concedere all’Ucraina aiuti militari per ulteriori 675 milioni di dollari e hanno stanziato altri 2.200 milioni di dollari in prestiti e sovvenzioni all’Ucraina e ai suoi vicini perché possano acquistare materiale bellico negli Stati Uniti – 18 i Paesi complessivamente interessati -. Lo ha annunciato il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, all’inizio della riunione del ‘gruppo di contatto’ sull’Ucraina dei ministri della Nato a Ramstein.

La decisione di Washington di incrementare le forniture di armi a Kiev è una sfida alle minacce della Russia di considerare gli Usa parte del conflitto. La mossa di Austin e una video-conferenza del presidente Joe Biden coi leader europei testimoniano nel contempo che gli Stati Uniti avvertono la necessità di ‘chiamare a coorte’ i loro alleati, che danno segnali di stanchezza da sanzioni – l’Ungheria ha fino a ieri tenuto in sospeso il rinnovo di quelle dell’Ue – e di ansia da razionamento sul fronte dell’energia.

“Mesi dopo il nostro primo incontro a Ramstein, vediamo un nuovo momento chiave della guerra”, ha detto Austin: “Il volto del conflitto cambia e cambia quindi la missione del ‘gruppo di contato'”. L’Occidente dovrà sostenere l’Ucraina nel lungo periodo: “Non vogliamo vivere in un mondo dove grandi potenze spostano i confini” con la forza. E ancora: l’Ucraina sta ottenendo sul campo “successi evidenti”.

Il nuovo pacchetto di aiuti militari di Washington a Kiev, il 20/o dall’agosto 2021, comprende altri lanciarazzi Howitzers da 105 millimetri, munizioni d’artiglieria, blindati Humvees, sistemi antitank, armi piccole e ambulanze blindate”.

Oggi, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ieri è stato a Kiev, sarà a Bruxelles, dove farà una conferenza stampa congiunta col segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, per cui bisogna “intensificare e mantenere il sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario”.

A Kiev, dove ha visto il presidente Volodymyr Zelensky, Blinken ha espressamente ribadito “l’impegno a sostenere il popolo ucraino fino a quando sarà necessario” . E Zelensky ha risposto che il sostegno militare degli Stati Uniti aiuterà l’Ucraina a riconquistare i territori occupati dalla Russia. In una conferenza stampa congiunta, il presidente ha definito “segnali molto importanti che gli Usa sono con noi” gli aiuti e il sostegno ricevuti: “Una garanzia che possiamo riprendere la nostra terra”.

In parallelo all’annuncio di Austin e alle dichiarazioni di Blinken, il presidente Biden ha ieri avuto un incontro virtuale coi leader alleati proprio per parlare del sostegno dell’Occidente all’Ucraina. Biden, riferisce la Casa Bianca, “ha sottolineato il continuo sostegno internazionale all’Ucraina, attraverso la fornitura di armi e aiuti economici e l’imposizione di costi alla Russia in risposta all’aggressione”. Con i partner, il presidente ha anche discusso “la strumentalizzazione dell’energia da parte della Russia e la necessità di un ulteriore coordinamento per garantire forniture energetiche sostenibili e convenienti all’Europa”.

Alla videochiamata, hanno partecipato il premier canadese Justin Trudeau, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Mario Draghi, il premier giapponese Fumio Kishida, i presidenti romeno Klaus Iohannis e polacco Andrzej Duda, la premier britannica Liz Truss, Stoltenberg  e rappresentanti di Francia e Unione europea.

Interrogato sulle fibrillazioni europee di fronte alla crisi energetica, nell’imminenza della riunione, oggi a Bruxelles, del Consiglio dei Ministri dell’Ue, John Kirby, il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, assicura che gli Usa vedono ancora l’Unione “risoluta e coesa” sull’Ucraina,  nonostante le difficoltà energetiche. Secondo Kirby, la ‘pace del grano‘ raggiunta il 22 luglio regge: “Non c’è alcun segno” che l’intesa si stia incrinando, dopo la minaccia formulata da Vladimir Putin di limitare l’export di grano verso la Ue. Due navi con 20 mila tonnellate di cereali ucraine sono attese oggi a Bari.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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