Liz Truss è la terza donna premier del Regno Unito: ricevuto la nomina dalla Regina Elisabetta, nella residenza di Balmoral in Scozia, s’è subito insediata a Dawning Street, che Boris Johnson aveva appena lasciato citando – con la consueta modestia – Cincinnato: “Torno al mio posto” (salvo, poi, lasciare di nuovo l’aratro).
Le prime parole di Liz Truss sono state per l’energia e la guerra: “Affronterò la crisi energetica causata dall’invasione dell’Ucraina di Vladimir Putin”.
Tre donne su 78 premier sono poche. Ma, dal 1979 a oggi, da quando cioè Margareth Thatcher ruppe il soffitto di cristallo britannico, sono state tre su otto; e ben tre su sei fra i conservatori, mentre i laburisti non hanno ancora avuto una donna leader. La Thatcher governò oltre 11 anni consecutivi; poi ci sono state Theresa May (meno di un anno, tra il 2016 e il ’17) e ora la Truss, cui gli esperti d’Albione pronosticano un mandato breve perché Johnson le consegna un Paese in crisi e un partito in difficoltà.
Vedremo come se la caverà, l’ex ministro degli Esteri che non ha la coerenza fra le sue doti: nasce in una famiglia laburista, esordisce fra i liberal-democratici, passa ai conservatori; è repubblicana e diventa monarchica; vota no alla Brexit e diventa paladina della Brexit.
Il governo che la Truss, 47 anni, ha formato ha un’impronta femminile – pure la sua vice è donna: Therese Coffey, 51 anni, ministro della Sanità – e punta sulla diversità (non solo di genere, anche etnica): se il suo rivale di origini indiane Rishi Sunak, già cancelliere dello Scacchiere, è fuori, quattro dei dicasteri più importanti vanno a esponenti neo-conservatori provenienti dall’ex Impero, tutti sostenitori della Brexit, Così, un ghanese di origine, Kwasi Kwarteng, 47 anni, è cancelliere dello Scacchiere; uno con la madre della Sierra Leone, James Cleverly, 53 anni, è al Foreign Office; una figlia di genitori indiani, Suella Braverman, 42 anni, è agli Interni: e, infine, Nadhim Zahawi, 55 anni, nato in Iraq in una famiglia curda, è cancelliere del Ducato di Lancaster. Ben Wallace, confermato ministro della Difesa, linea dura anti-russa, completa i magnifici cinque.
L’accoppiata femminile Truss – Coffey costituisce una più unica che rara doppia guida femminile alla testa dell’esecutivo di un grande Paese europeo. E un’altra donna, Wendy Morton, è chief whip, ministro capogruppo, delegato a garantire la disciplina di maggioranza alla Camera dei Comuni.
Pagano dazio gli ex ministri brexiteer moderati come Dominc Raab, Steve Barclay o Grant Shapps, tutti schieratisi contro Truss nella corsa alla successione di Johnson, tranne Michael Ellis, promosso ministro della Giustizia.