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Ucraina: Zaporizhzhia, Aiea, missione alla centrale, impianto violato

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 02/09/2022

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Ucraina – Dopo una mattina di ansia e tensione e il rischioso attraversamento di un territorio conteso tra russi e ucraini, gli esperti dell’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) hanno ieri raggiunto la centrale nucleare di Zaporizhzhia: devono verificare che l’impianto operi in sicurezza.

La missione dell’Agenzia dell’Onu, con sede a Vienna, comprende 14 ispettori, fra cui un italiano, ed è guidata dal direttore Rafael Grossi. La delegazione – riferiscono giornalisti al seguito – ha passato la linea del fronte, mentre colpi di artiglieria rimbombavano sul loro percorso, prima e dopo il checkpoint sulla linea di contatto.

Per le fonti russe, la scorsa notte una squadra di sabotatori ucraini s’è infiltrata vicino alla centrale, prima di essere intercettata e neutralizzata. Le stesse fonti, dicono che ieri mattina l’esercito ucraino ha sparato con l’artiglieria contro il punto d’incontro fissato con la missione, vicino a Vasylivka, circa 68 chilometri a est dell’impianto.

Secondo fonti ucraine, invece, il sistema di protezione della centrale è scattato ieri mattina, a causa di colpi di mortaio russi, ed ha disattivato il reattore numero 5, che s’è automaticamente spento alle 4:57 (le 3:57 italiane). Volodymyr Rogov, capo dell’amministrazione filo-russa di Zaporizhzhia, afferma che il reattore è stato spento per i colpi di artiglieria ucraini.

L’ispezione al sito nucleare più grande d’Europa à dunque iniziata, con qualche ora di ritardo, nonostante un’intensificarsi dell’attività militare nell’area. La centrale ucraina, che ha sei reattori, due soli dei quali attualmente in attività, è sotto controllo militare russo dall’inizio dell’invasione. Si teme che tiri d’artiglieria o missili possano danneggiarla, causando una catastrofe nucleare.

Grossi ha lasciato la centrale alle 18.00 locali, con la gran parte dei suoi colleghi. Cinque ispettori sono però rimasti all’interno dell’impianto, dopo avere scaricato le loro attrezzature: si prevede che resteranno a lavorarvi fino a domani. Secondo la Tass, Grossi avrebbe detto che “in appena due ore abbiamo visto quello che avevamo bisogno di vedere”. L’Afo attribuisce a Grossi l’affermazione che “l’integrità fisica della struttura è stata violata”. Fonti filorusse confermano che gli esperti dell’Aiea resteranno alla centrale, che sorge nel comune di Energodar, fino a sabato.

Per il ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov, Mosca si aspetta che la missione dell’Aiea dimostri imparzialità. La presidenza ucraina, invece, accusa la Russia di voler “impedire” la visita dell’Aiea e di comportarsi come uno “Stato terrorista” bombardando l’impianto ed Energodar.

Sul terreno, in Ucraina, gli ucraini affermano di continuare la loro controffensiva nel Sud,  e di avere bloccatio i rifornimenti russi, mentre bombe russe sono cadute su una scuola nella regione di Kharkiv.

Il presidente russo, Vladimir Putin, è in visita a Kaliningrad, exclave russa tra Polonia, Lituania e Mar Baltico. Tra gli appuntamenti in programma, una visita alla scuola della Marina militare e l’incontro con il governatore. Il principale argomento in discussione è il transito delle merci via terra dalla Russia attraverso il territorio della Lituania, soggetto a limitazioni a causa delle sanzioni dell’Ue contro Mosca. Nei mesi scorsi, la tensione con Bruxelles su questo problema ha raggiunto livelli di guardia. A Kaliningrad, che ospita anche armi nucleari russe, è basato il quartier generale della flotta russa del Mar Baltico.

Il Cremlino considera “assurda” la decisione presa mercoledì dall’Unione europea di sospendere l’accordo di facilitazione dei visti per i russi, che risale al 2007. Secondo Lavrov, la Russia non dovrebbe reagire con ritorsioni alle restrizioni dell’Ue sul rilascio dei visti ai russi, ma dovrebbe colpire in particolare gli autori delle sanzioni, magari proibendo loro l’ingresso. E la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha commentato con beffarda ironia: “Se qualcosa accade a Zaporizhzhia, non conteranno i visti, i passaporti, i confini: le radiazioni non hanno bisogno di visti”.

Quanto alle limitazioni delle forniture di gas all’Europa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov le ha ieri attribuite allee sanzioni che impediscono a Gazprom di funzionare in modo adeguato. Però il vice-premier russo Alexander Novak ha annunciato che Mosca sospenderà le forniture di petrolio ai cosiddetti “Paesi ostili”, se essi imporranno “limitazioni” sul prezzo del petrolio russo.

Secondo l’agenzia di rating Fitch, l’Ue “ha una strategia credibile per mitigare gli effetti peggiori d’uno stop alle importazioni di gas dalla Russia nel 2023, subordinata però a rapidi aggiustamenti dell’equilibrio tra offerta e domanda”, ed è in grado di “resistere alla crisi del gas russo” anche “se non senza dolore”. Per Fitch, il “processo di aggiustamento peserà sull’economia e sulle aziende dell’Eurozona in modo meno severo di alcune stime preliminari fatte sul mercato”. In uno scenario di flussi al 20% per il 2022 e di stop nel 2023, Fitch stima un effetto negativo sul Pil Ue dell’1,5-2%, del 3% sulla Germania e del 2,5% sull’Italia.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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