Ucraina – La missione dell’Aiea, giunta ieri a Zaporizhzhia, sarà oggi sul sito della centrale nucleare più grande d’Europa, che sorge nel territorio di Energodar, un comune della provincia. Il direttore dell’Agenzia dell’Onu per l’energia atomica Rafael Grossi prevede che la visita duri “alcuni giorni” e intende stabilire “una presenza permanente” sul sito conteso tra ucraini e russi, che lo hanno militarmente occupato all’inizio dell’invasione, a fine febbraio.
Sulle modalità del sopralluogo dell’Aiea, permangono incertezze: le fonti ucraine e russe danno indicazioni contraddittorie. Ma la presenza in loco degli esperti dell’Agenzia dell’Onu dovrebbe ridurre i rischi di un incidente che, sulla carta, potrebbe avere conseguenze disastrose. Per Grossi, l’Aiea deve “valutare la situazione e stabilizzarla, nella misura del possibile”.
L’Ucraina accusa la Russia di bombardare la strada per la centrale nucleare e le chiede di smettere di farlo. La Russia nega di volere ostacolare la missione, anche se avrebbe preferito che gli esperti dell’Aiea non partissero da Kiev. I filo-russi della Regione sono meno accomodanti e non vogliono concedere trattamenti di favore alla delegazione, pass speciali o priorità ai varchi.
La ‘guerra dell’energia’, che è uno dei fronti del conflitto ucraino, ha ieri visto una nuova mossa russa: le forniture di gas all’Europa tramite il gasdotto North Stream sono state interrotte, ha fatto sapere Entsog, la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas. E, nonostante Gazprom avesse preannunciato uno stop di tre giorni, per lavori in una stazione di compressione nel Nord della Germania, da dove il gas viene poi distribuito ad altri Paesi europei, la notizia ha comunque innescato movimenti speculativi sui mercati energetici.
Intanto, ieri a Praga, dove erano riuniti i ministri degli Esteri e della Difesa dei Paesi Ue, s’è deciso di sospendere l’accordo con la Russia sulla concezione dei visti. Ma l’intesa non è unanime: i 27 procederanno in ordine sparso. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell afferma che i Paesi che confinano con la Russia “potranno prendere misure nazionali per limitare gli ingressi, rispettando le regole di Schengen”. “Da metà luglio – spiega Borrell – abbiamo avuto un aumento del traffico transfrontaliero dalla Russia verso gli Stati limitrofi e ciò pone un rischio alla sicurezza di quei Paesi”.
Non è chiaro l’impatto che la sospensione dell’accordo sui visti possa avere sull’economia russa e sul benessere dei cittadini.
Sul terreno, notizie di allarmi e attacchi e informazioni contraddittorie sulla controffensiva ucraina su Kherson, la prima città occupata dai russi. I russi dicono di averla respinta e di avere inflitto pesanti perdite alle unità ucraine, che avrebbero lasciato sul terreno 1200 uomini -. Gli ucraini dicono di avere ottenuto successi in particolare in tre punti località.
Un sito indipendente russo, ‘The Insiede’, scrive che la Russia potrebbe esaurire proiettili, missili e veicoli blindati entro fine anno, se la guerra continuasse con l’intensità attuale. Le sanzioni creano problemi alla produzione bellica. Anche di questo, forse, parla a Mosca in queste ore il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian: Teheran già fornisce alla Russia droni duali.
Un deposito di petrolio è in fiamme in un villaggio vicino alla città di Dzhankoy, in Crimea, secondo l’account Twitter di Nexta, sito d’opposizione bielorusso che trasmette da Varsavia, citando canali Telegram locali. Il tweet è corredato dal video d’un sito in fiamme da cui si leva una colonna di fumo nero gigantesca.