Se Donald Trump è il Santo Patrono dei candidati repubblicani che vincono le primarie, ma che potrebbero poi perdere le elezioni, Joe Biden è l’ospite indesiderato dei democratici che, superate le primarie, vogliono vincere le elezioni. Il Washington Post scopre gli artifici per evitare il presidente dei democratici in lizza nel voto di midterm dell’8 novembre.
Il che suona male. Non tanto in vista del rinnovo di tutta la Camera e un terzo del Senato. Anzi: la scorsa settimana, il leader dei repubblicani al Senato Mitch McConnell ha evocato per la prima volta la possibilità che il suo partito non riconquisti il controllo dell’Assemblea, citando un problema di “qualità dei candidati”. Ora, l’equilibrio al Senato tra i due partiti, con 50 seggi pari, è spezzato a favore dei democratici dalla vicepresidente Kamala Harris.
“E’ più probabile che cambi la maggioranza alla Camera – i democratici hanno pochi seggi di margine, ndr – che al Senato”, ha detto McConnell, che, per la “qualità dei candidati”, probabilmente si riferiva a tre ‘iper-trumpiani’, che vanno male nei sondaggi di Stati chiave: il medico e star tv Mehmet Oz in Pennsylvania, l’imprenditore e scrittore Jd Vance (autore di Elegia americana) in Ohio e l’ex star del football Herschel Walker in Georgia.
Per Biden, le cose vanno male soprattutto in prospettiva 2024: secondo RealClearPolitics, il suo tasso d’approvazione è al 40,9% – più alto che prima dell’estate -, a fronte del 55,8% di bocciature. Il presidente non è coinvolto sugli account Twitter dei candidati democratici che, nelle gare chiave degli Stati contesi, non gli chiedono di essere presente ai loro eventi o, addirittura, lo evitano quando lui ci va: il WP analizza i comportamenti di oltre 60 candidati democratici nelle sfide più competitive a livello di governatori e di Congresso.
Lo stesso vale per Kamala Harris, che sconta, inoltre, il flop dell’Amministrazione in uno dei dossiers che le erano stati affidati, l’immigrazione (ma c’è chi pensa, e il sospetto lo deve avere avuto la stessa Harris) che glielo abbiano assegnato per farla fallire, visto che lì non fa mai bella figura nessuno. E, infatti, la Bloomberg parla di “un fiasco” le cui dimensioni “vanno crescendo”.
A migliorare l’immagine del presidente, non è finora servito il successo da poco incassato sul fronte degli investimenti contro l’inflazione e per il clima e la sanità. Biden sta per lanciare nuove azioni sul contrasto all’effetto serra, ma gli analisti politici sono scettici sull’impatto sull’elettorato. Nè Casa Bianca e partito democratico possono solo contare sui guai giudiziari di Donald Trump, che inducono i trumpiani a ‘stringersi a coorte’, ma che irritano e demotivano i repubblicani moderati.
Senza essere ovunque benvenuto, il presidente vuole comunque ritagliarsi un ruolo nella campagna per il voto di midterm: questo giovedì, inizierà in Maryland un tour di eventi e comizi. L’obiettivo è convincere gli elettori a lasciare ai democratici il controllo di Camera e Senato, mettendo in risalto le cose fatte e quelle in fieri, destinate a rimanere incompiute se Biden avrà il Congresso contro nella seconda metà del suo mandato: si parla quasi esclusivamente di temi economici e interni – l’aborto e le armi hanno un peso nelle scelte degli americani -, mentre la situazione internazionale non sembra avere per il momento peso.
Tra i risultati positivi, la Casa Bianca non può annoverare l’immigrazione. La Bloomberg accusa l’Amministrazione democratica di essere stata “largamente incoerente” nelle scelte fin dal giorno dell’insediamento di Biden, mostrando “disattenzione e inettitudine” e ottenendo l’effetto “d’accrescere il disagio dei migranti e la rabbia degli americani”.
In primavera, i migranti fermati alla frontiera sono stati oltre 222 mila al mese, a giugno sono stati 192 mila. Oltre 1,7 milioni di migranti sono stati intercettati complessivamente quest’anno, già più di quelli di tutto l’anno scorso, che era stato record. E alcune tragedie, come la morte di 53 persone dentro un rimorchio abbandonato a San Antonio in giugno, hanno solo reso più inquietanti e drammatiche le dimensioni del fenomeno, che porta con sé traffici di esseri umani e droghe, massicci arrivi di minori non accompagnati.
In segno di protesta, i governatori degli Stati di frontiera mandano a Washington pullman carichi di richiedenti asilo. Perché la situazione migliori, ci vorrebbe – scrive la Bloomberg – “un’azione energica”. Che il duo Biden / Harris non ha pronta.