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Ucraina: Zaporizhzhia, russi denunciano uso armi chimiche

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 21/08/2022

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Nella galleria degli orrori della guerra in Ucraina, manca, o mancava, ancora il tassello criminale delle armi chimiche. Adesso, Mosca denuncia che l’esercito ucraino abbia utilizzato agenti chimici contro le truppe russe nella regione di Zaporizhzhia, al centro da settimane delle ansie e delle paure del Mondo intero per la precaria sicurezza della centrale nucleare.

Mancano, al momento, conferme indipendenti o smentite ucraine. Il ministero della Difesa russo parla di segni di “forte avvelenamento” riscontrati in diversi soldati. L’agente tossico utilizzato sarebbe “la tossina del botulino di tipo B”. Mosca sta preparando un dossier da presentare all’Opac, l’Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche, con “le prove del terrorismo del regime di Kiev”. Un’altra indagine in corso riguarda l’avvelenamento del governatore ad interim di Kherson, regione nel Sud dell’Ucraina sotto controllo russo.

Le accuse russe mantengono alta l’attenzione sulla regione di Zaporizhzhia, in una giornata segnata dalla notizia di un attacco ucraino con un drone contro la flotta russa e dell’incendio in un deposito di munizioni in Russia che ha costretto ad evacuare due villaggi. Il vice-ammiraglio Viktor Sokolov è il nuovo comandante ad interim della flotta russa del Mar Nero: s’ignora se la nomina sia funzione dei ripetuti attacchi alle basi militari russe in tutta la Crimea occupata, con perdite di uomini e mezzi significative.

Fonti russe affermano che un centinaio di miliziani ucraini del Regimento Kraken, fra cui “almeno 20 mercenari Usa” sono stati uccisi, “con armi di precisione dell’aviazione russa”, ad Andreyevka, nella regione di Kharkiv. Il reggimento Kraken è formato da volontari ucraini, alcuni provenienti dal Battaglione Azov.

Nel Sud dell’Ucraina, ci sono stati bombardamenti, esplosioni a Melitopol, attacchi su Mykolaiv, mentre a Kiev è tornato a suonare l’allarme aereo. Nel loro consueto bollettino, i militari ucraini riferiscono che i caduti russi sono finora 44.900 e dicono di avere distrutto 1.907 carri armati, 4.212 veicoli corazzati, 3.137 veicoli a motore e serbatoi di carburante, 1.018 sistemi di artiglieria, 266 sistemi missilistici a lancio multiplo, 141 sistemi di guerra antiaerea; di avere abbattuto 234 aerei, 197 elicotteri, 803 droni, 190 missili cruise; e di avere affondato 15 navi da guerra o imbarcazioni.

Dopo avere passato due giorni in Ucraina – giovedì c’era stato un vertice a tre a Kiev tra lui e i presidenti ucraino Zelensky e turco Erdogan -, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres era ieri a Istanbul per ispezionare il centro che coordina l’export di cereali dall’Ucraina – vi lavorano funzionari di Ankara, Kiev, Mosca e dell’Onu -. Le partenze di navi proseguono: fra le altre, in mare c’è la Zumrut Ana, partita da Chornomorsk e diretta a Venezia con 6.300 tonnellate di olio di semi di girasole. La pace del grano ha finora consentito l’export di oltre 650 mila tonnellate di cereali.

Da Istanbul, Guterres lancia un appello per sbloccare pure l’export di “alimenti e fertilizzanti russi non soggetti a sanzioni”, ricordando che l’accordo del 22 luglio ne prevede “l’accesso senza impedimenti ai mercati globali”.

 

gp
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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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