HomeUsaUsa: midterm, Cheney battuta, Trump gongola (vittoria di Pirro?)

Usa: midterm, Cheney battuta, Trump gongola (vittoria di Pirro?)

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 18/08/2022

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Magari, l’operazione Abraham Lincoln, da lei stessa evocata, non le riuscirà: bocciato in Illinois come senatore, due anni dopo divenne presidente. Però, la disfatta subita martedì da Liz Cheney nelle primarie repubblicane per il seggio alla Camera del Wyoming, prelude a una sua candidatura alla nomination repubblicana per la Casa Bianca a Usa 2024, proprio contro il suo arci-nemico Donald Trump.

Nelle primarie, l’ex presidente l’ha ‘stracciata’ per interposta persona: l’avvocato Harriet Hageman, una che sostiene che le elezioni 2020 sono state truccate e ‘rubate’, s’è imposta con il 66% dei voti contro meno del 30% alla Cheney.

Nelle primarie finora svoltesi in vista delle elezioni di midterm dell’8 novembre – si rinnoverà tutta la Camera e un terzo del Senato -, dei 10 deputati repubblicani favorevoli all’impeachment a Trump quattro non si sono ripresentati e solo due degli altri sei sono sopravvissuti in Stati tradizionalmente progressisti come la California e lo Stato di Washington.

Gli anti-Trump, anche solo quelli che si sono dissociati dalla sua pretesa di avere vinto le elezioni e hanno criticato il tentativo di rovesciare l’esito del voto con la sommossa del 6 gennaio 2021, sono stati quasi ovunque battuti da candidati appoggiati dal magnate. Anche se vincere le primarie non è vincere le elezioni; i candidati ‘trumpiani’ non sono sicuri di fare il pieno dei voti repubblicani e non hanno in genere capacità di attirare elettori indipendenti o democratici moderati.

Liz Cheney, 56 anni, la figlia maggiore del vice-presidente di George W. Bush Dick Cheney, l’‘anima neo-cons’ di quel ticket, aveva già assaggiato la vendetta di Trump e dei suoi accoliti guidati dal capogruppo dei repubblicani alla Camera Kevin McCarthy: a maggio, era stata silurata come numero tre del gruppo, sostituita da una iper-trumpiana, Elise Stefanik.

Liz non aveva però ‘messo la testa a posto’. Anzi, ha accettato di fare parte, come vice-presidente, della commissione d’inchiesta della Camera che indaga sulle responsabilità dell’allora presidente nella sommossa del 6 gennaio 2021. Trump dice che di quella commissione, “composta da streghe”, non resterà traccia dopo il voto di midterm, perché i repubblicani, se conquisteranno la maggioranza alla Camera, la dissolveranno. E’ però probabile che la commissione conclusa i suoi lavori prima della fine della legislatura.

A confermare l’idea d’una candidatura alla nomination repubblicana, o d’una corsa da indipendente alla Casa Bianca, è stata la stessa Cheney, in interviste dopo le primarie. Liz intende fare “whatever it takes” – non è detto che sia una citazione – per impedire il ritorno di Trump alla Casa Bianca: crede che il magnate “continui a rappresentare una grave minaccia e un rischio” per la democrazia e pensa che “sconfiggerlo richiederà un fronte ampio e unito di repubblicani, democratici e indipendenti”. “Io intendo essere parte di questo schieramento”.

Se la sconfitta della Cheney è un successo (di Pirro?) di Trump, altri risultati sono meno univoci, specie quelli dell’Alaska, dove la senatrice uscente Lisa Murkowski, anch’essa critica del magnate, è andata bene, mentre la ‘trumpiana’ Sarah Palin, ex governatrice ed ex candidata vice-presidente con John McCain nel 2008, in corsa per il posto di deputato, ha ottenuto un risultato modesto.

La sconfitta della Cheney è stata la più netta di quelle finora subite dai repubblicani anti-Trump. Del resto, il Wyoming è lo Stato dove Trump nel 2020 vinse in modo più netto, con il 70%.

Ieri è stato il giorno in cui l’avvocato di Trump Rudy Giuliani ha deposto davanti a un Grand Giurì della Georgia, nell’inchiesta sulle pressioni esercitate dall’allora presidente sulle autorità statali perché ribaltassero l’esito delle presidenziali. Un altro legale di Trump, Jenna Ellis, dovrà deporre davanti al Grand Giurì nei prossimi giorni.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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