Un centro per il coordinamento dei corridoi nel Mar Nero per l’export di grano dai porti dell’Ucraina entra in funzione oggi a Istanbul, in parallelo alla ripresa delle attività nel porto di Chornomorsk. Allestito presso l’edificio dell’Università della Difesa, il centro è previsto dall’accordo firmato venerdì scorso per sbloccare l’export di cereali ucraini. Nel centro di Istanbul opereranno esponenti dell’Onu e di Russia, Ucraina, Turchia.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il presidente russo Vladimir Putin a Sochi il 5 agosto. L’annuncio conferma il ruolo di primo piano di Erdogan nella vicenda ucraina e coincide con indiscrezioni della Cnn secondo cui Mosca vorrebbe acquistare droni da combattimento turchi
Bayraktar TB2. Erdogan e Putin ne avrebbero parlato la scorsa settimana a Teheran: se la voce fosse confermata, la Turchia, Paese della Nato che avrebbe già fornito all’Ucraina una cinquantina di droni dell’inizio dell’invasione, si troverebbe a essere fornitore dei due belligeranti.
Per la ministra della Difesa tedesca Christine Lambrecht, i tre lanciarazzi multipli Mars II promessi in giugno sono stati consegnati all’Ucraina, insieme a tre ulteriori obici semoventi PzH 2000. Kiev attende ancora dalla Germania il sistema di difesa aerea Iris-T e tre veicoli veicoli corazzati. Lunedì erano arrivati tre semoventi antiaerei tedeschi Gepard (in tutto Berlino intende inviarne 15).
“Tutte le ostilità finiscono con negoziati” e Mosca “non s’è mai rifiutata di negoziare con Kiev”. Anzi, secondo il ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov, “i Paesi occidentali hanno proibito all’Ucraina di negoziare con la Russia sulla base degli accordi raggiunti a Istanbul” a fine marzo.
L’Ue ha intanto prorogato al 31 gennaio 2023 le sanzioni anti-russe. Il capo della diplomazia Ue Josep Borrell giudica che Kiev “ha compiuto passi importanti” sulla via delle riforme chiestele dall’Unione.
Sul terreno, i filo-russi sostengono che la regione di Donetsk sarà liberata entro fine agosto, mentre gli ucraini puntano a riprendersi Kherson, la prima città ad essere occupata. A Zaporizhzhja, sarebbero già stati rilasciati “più di 8.000 passaporti della Federazione russa”.
Le forze russe hanno ieri sferrato un massiccio attacco contro il porto di Mykolaiv – non sono però segnalate vittime – en hanno colpito ancora all’alba la città portuale di Odessa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato un video con case distrutte a Zatoka, una popolare località turistica sul Mar Nero vicino a Odessa.
Tre civili sono stati ieri uccisi nel Donbass – per l’Onu, fanno 5.237 dall’inizio dell’invasione, 7.035 i feriti -. Nella regione di Donetsk non è rimasta una sola località che non sia stata colpita: Toretsk, Avdyivka, Mariinka, Krasnogorivka sono state attaccate lunedì sera”, Bakhmut “è stata sottoposta ad attacchi di artiglieria e aerei”, alla periferia di Sloviansk “sono stati uditi colpi di artiglieria”. Colpite anche località nelle regioni di Chernihiv, di Sumy e di Kharkiv.
Secondo l’esercito ucraino, i russi stanno preparando una offensiva sulle città di Siversk e Soledar, nel Donetsk. E forze armate bielorusse avrebbero condotto una ricognizione di addestramento ieri mattina, in direzione di Volyn e Polissia.