Nonostante i disperati appelli dei suoi collaboratori, e dei suoi stessi familiari, il 6 gennaio 2021 Donald Trump si rifiutò di invitare i suoi sostenitori a cessare l’assalto al Campidoglio, dove il Congresso stava ratificando la vittoria di Joe Biden nelle elezioni presidenziali del 3 novembre.
E anzi “gettò benzina sul fuoco”, con un tweet in cui accusava il suo vice Mike Pence di non avere il coraggio di bloccare la certificazione dei voti e lo definiva un codardo. Sarah Matthew, l’ex vice-portavoce della Casa Bianca, lo ha testimoniato davanti alla commissione di inchiesta della Camera su quanto avvenne quel giorno.
E il consigliere legale della Casa Bianca Pat Cipollone ha riferito che Trump conosceva la gravità della situazione fin da subito, perché i suoi collaboratori lo sollecitavano a smorzare gli incidenti. Ma Trump, anche il giorno dopo, si rifiutò di chiudere il capitolo: “Non voglio dire che le elezioni sono finite”. E non volle neppure denunciare la responsabilità dei facinorosi suoi sostenitori.
L’ottava seduta pubblica della commissione d’inchiesta s’è rivelata, come le precedenti, uno show ‘in prime time’. Trump seguiva la sommossa in tv nella saletta da pranzo dell’Ufficio Ovale, telefonando ai senatori per indurli a bloccare la certificazione. Gli agenti della sicurezza di Pence temettero per la propria vita e chiamarono le famiglie per salutare mogli e figli, perché le cose si stavano mettendo davvero male.
La commissione tornerà a riunirsi a settembre. Va avanti in Georgia l’inchiesta della magistratura sulle pressioni esercitate da Trump sulle autorità statali perché “trovassero i voti” che ci volevano per ribaltare il risultato delle elezioni nello Stato. E resta da chiarire perché il Secret Service abbia perduto, o distrutto, nastri relativi al 6 gennaio.
Lo spettacolo giudiziario innescato dall’incapacità di Trump di accettare il verdetto delle urne comprende anche il processo a Steve Bannon, ex consigliere del magnate, che ieri è stato condannato da una corte per oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di fornire documenti e testimonianza alla commissione inquirente sul 6 gennaio 2021. Bannon dovrà scontare una pena detentiva tra i 30 giorni e un anno e pagare una multa tra i 100 e i 1000mila dollari, I suoi avvocati hanno già annunciato ricordo; e lui ha detto: “Abbiamo perso una battaglia, non la guerra”.