Nel conflitto in Ucraina, c’è un accordo di massima “su un piano per il trasporto di grano e altri generi alimentari” attraverso corridoi sicuri dai porti ucraini nel Mar Nero. Lo afferma il ministro della Difesa turco Hulusi Akar: l’intesa si sarebbe delineata la scorsa settimana a Istanbul nei colloqui tra delegazioni di Mosca, Kiev, Ankara e dell’Onu. Akar considera “verosimile” un incontro in settimana per perfezionare nei dettagli l’intesa e avviarne l’attuazione concreta.
Oggi, a Teheran, ne parleranno i presidenti russo Vladimir Putin e turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo il Cremlino, la Russia e l’Iran potrebbero presto siglare un accordo di partnership. Si ignora se ciò possa già avvenire a margine del Vertice del Caspio.
In una giornata contrassegnata da un repulisti a Kiev e da decisioni dell’Ue su nuove armi all’Ucraina e un giro di vite alle sanzioni anti-Russia, l’ottimismo su un accordo per l’export di grano è generalizzato: il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, vede “segnali incoraggianti”; il presidente francese, Emmanuel Macron, telefona a Erdogan; il capo della diplomazia dell’Ue, Joseph Borrell, parla di “questione di vita o di morte” per decine di milioni di persone ed esprime “speranza” nello sblocco a giorni del porto di Odessa e degli altri porti ucraini.
I punti dell’intesa di principio, “da consolidare” avverte Draghi, riguardano, secondo fonti turche, “l’istituzione di un centro di coordinamento a Istanbul, controlli congiunti alla partenza e all’arrivo delle navi e garanzie per la sicurezza della navigazione”.
L’ottimismo sul grano non contagia altri fronti negoziali. Mosca ribadisce che la guerra finirà solo quando avrà raggiunto “tutti i suoi obiettivi”. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ammette che “i tempi non sono chiari”, ma non ha dubbi sul successo “dell’operazione militare speciale”.
A testimoniare la volatilità, in questa fase, delle relazioni diplomatiche, e la disinvoltura di alcuni leader, Erdogan rimette in forse il sì della Turchia all’adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza Atlantica, reclamando l’attuazione di quanto a suo avviso pattuito al vertice della Nato di Madrid sull’estradizione dai Paesi Nordici di esponenti del Partito dei lavoratori curdo, considerati da Ankara dei terroristi.
Nell’intreccio di alleanze dell’Occidente non sempre coerenti, il presidente brasiliano Jair Messias Bolsonaro telefona a quello ucraino Volodymyr Zelensky e avalla le sanzionia Mosca che lui non applica; e, domenica, il ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov inconterà al Cairo il presidente egiziano Fattah al-Sisi. che ha appena testimoniato amicizia al Presidente Usa Joe Biden.
Sul terreno, lin Ucraina, a consueta pioggia di bombe e missili russi su città ucraine, mentre l’obiettivo dell’avanzata delle truppe di Mosca resta Sloviansk: le fonti locali segnalano sei morti a Toretsk, due morti e una decina di feriti nel Donetsk, esplosioni a Mykolaiv, attacchi su Nikopol. I filo-russi preparano a Mariupol un referendum per l’annessione. Le fonti russe segnalano attacchi missilistici ucraini su civili nel Kherson e annunciano l’uccisione di 57 militari ucraini nel Lugansk.