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Ucraina: per Mosca, armi dell’Occidente finite in Medio Oriente

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 06/07/2022

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Alcune delle armi che l’Occidente sta inviando in Ucraina sono finite sul mercato nero dei conflitti in Medio Oriente: lo afferma il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, secondo cui una parte delle 28.000 tonnellate di carichi militari ricevute da Kiev sono ‘apparse’ in Medio Oriente. Shoigu non ha però fornito alcun dettaglio a sostegno delle sue dichiarazioni: né chi le abbia ‘riciclate’ né chi le abbia comprate e le stia usando.

Secondo analisti Usa, l’alto costo in termini di uomini e mezzi dell’avanzata russa nel Donbass potrebbe rallentare l’offensiva, specie ora che Mosca può sostanzialmente rivendicare il controllo della Regione. Si parla dell’organizzazione, entro agosto, di referendum per l’annessione delle auto-proclamate repubbliche di Donetsk e di Lugansk, come avvenne nel 2014 con la Crimea.

Ieri, la firma a Bruxelles dei protocolli d’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia ha aperto “l’iter di ratifica” da parte dei Parlamenti nazionale dei 30 Paesi dell’Alleanza atlantica. “E’ un giorno storico – ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg -: insieme saremo più forti e più sicuri”.

Stoccolma e Helsinki negano protocolli segreti del memorandum sulla lotta al terrorismo firmato con la Turchia e l’esistenza d’una lista di curdi da estradare. “Rispetteremo – dicono – le nostre leggi e il diritto internazionale”.

A Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ammette che la Russia fa “sforzi” per garantire la propria sicurezza, in caso di creazione di una base della Nato in Finlandia vicino al confine russo.

Sulla linea del fronte in Ucraina, l’intelligence britannica rileva che, perduta Lysychansk, le forze ucraine stanno ripiegando su una linea di difesa più agevole da tenere. Per gli 007 di Londra, la Russia ha ora migliorato il coordinamento tra le sue forze e continuerà ad impiegare nel Donetsk l’artiglieria in modo massiccio, per preparare l’avanzata della fanteria.

Le truppe russe s’apprestano a lanciare un’offensiva su Bakhmut e Siversk ma le armi occidentali – nota l’Istituto per lo studio della guerra Usa, consentono agli ucraini di rallentare l’invasione, specie grazie ai sistemi Himars, che hanno già centrato tre volte depositi di munizioni.

“Massicci” bombardamenti ieri a Slovyansk, nel Donetsk: due civili uccisi, quattro feriti. Il Comune invita i residenti a lasciare la città. Nel Mar Nero tre navi da guerra e due sottomarini russi sono pronti a lanciare oltre 30 missili cruise Kalibr.

Mosca sta progettando di creare un collegamento ferroviario tra Rostov e Donetsk e Lugansk. E dice di avere creato due corridoi nel Mar Nero e nel Mar d’Azov per facilitare l’export di grano

gp
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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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