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Ucraina: per Lysychansk, si combatte con le armi e le parole

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Russi e filo-russi sono nel centro di Lysychansk, città gemella di Severodonetsk, ultima roccaforte ucraina nel Lugansk. Lo afferma il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che altre volte in questa guerra ha bruciato i tempi dell’annuncio di momenti di svolta: “Lysychansk è completamente circondata. Comincerà a breve un’offensiva su vasta scala”.

Le notizie di Kadyrov non sono confermate da fonti ucraine, che riconoscono, però, la drammaticità della situazione. “Le case private nei villaggi attaccati stanno bruciando una ad una. A Lysychansk, abbiamo a malapena il tempo di spegnere gli incendi su larga scala …, di recuperare i feriti”, scrive su Telegram il governatore del Lugansk Sergei Gaidai. “Gli occupanti fanno fuoco con tutti i tipi d’arma disponibili”.

La Guardia nazionale ucraina nega che la città sia accerchiata e già controllata da russi e filo-russi, ma riconosce che nei dintorni “sono in corso duri combattimenti” e che la situazione è difficile sia lì che a Bakhmut e nell’area di Kharkiv. “In direzione di Sloviansk, il nemico cerca di condurre assalti e di migliorare la posizione tattica”, dichiarano fonti militari. Persiste la minaccia di bombardamenti con razzi e artiglieria, specie nelle aree di confine delle regioni di Sumy e Chernihiv.

Per l’intelligence britannica, che spesso offre notizie alternative, la Russia fa “piccoli progressi” intorno a Lysychansk, con attacchi aerei e di artiglieria, ma gli ucraini continuano a bloccare i russi nella periferia sud-orientale della città. Il bollettino quotidiano delle perdite inflitte al nemico parla di 35.870 militari russi uccisi e dell’annientamento di 1.582 carri armati e 800 sistemi di artiglieria.

L’offensiva russa con attacchi missilistici è martellante su tutta l’Ucraina. Nella regione di Sumy, sono stati sparati in 24 ore circa 270 missili di vario tipo, con danni alle infrastrutture e il ferimento di una donna. C’è stato un attacco su Pavlohrad nella regione di Dnipropetrovsk; e forti esplosioni sono state udite all’alba di ieri a Mykolaiv.

A Kremenchuk i soccorritori hanno completato la rimozione delle macerie del centro commerciale “Amstor”, distrutto il 27 giugno da un attacco missilistico russo: 19 i civili uccisi, 66 i feriti. Oltre 10.000 abitanti di Mariupol sarebbero detenuti in carceri dell’auto-proclamata Repubblica popolare di Donetsk.

Per le forze armate ucraine, gli attacchi russi compiuti l’altro giorno sull’Isola dei Serpenti, appena evacuata, miravano a distruggere equipaggiamenti lasciati in loco.

Il capo di Stato Maggiore russo, generale Valery Gerasimov, ha ispezionato le forze al fronte. L’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica, ha ripristinato i contatti con la centrale di Zaporizhzhya, sotto il controllo dei russi.

Secondo il Pentagono le armi americane, in particolare i sistemi missilistici M142 ‘Himars’, forniti a Kiev a giugno, stanno favorendo la controffensiva ucraina. E, secondo la Cnn, nel Sud-Est si sta organizzando una vera e propria “resistenza partigiana” contro gli invasori russi, che renderebbe problematico, per Mosca, mantenere il controllo dei territori occupati. Per la Ap, invece, la “litania degli orrori” degli ultimi giorni, con attacchi missilistici su obiettivi civili, costituisce un messaggio all’Occidente: con le loro armi, gli Stati Uniti e i loro alleati rendono il conflitto più lungo e più cruento. La Russia ha compiuto quasi 800 attacchi informatici contro l’Ucraina dall’inizio dell’invasione, il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

La direttrice di una scuola di Kiev, Artem Dekhtyarenko, è stata arrestata: avrebbe coordinato l’attività di informazione dell’intelligence russa dalla capitale ucraina. Lo riporta il servizio di sicurezza ucraino Sbu: la preside, cui sarebbe stato promesso di divenire ministro dell’Istruzione, rischia da 15 anni di carcere fino all’ergastolo.

Lunedì a Lugano si svolgerà un convegno sulla ricostruzione dell’Ucraina: l’obiettivo è approntare una sorta di Piano Marshall. Ci sarà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e, in video-conferenza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Venerdì, ha iniziato i suoi lavori il Gruppo sulle garanzie di sicurezza internazionale per l’Ucraina, la cui elaborazione presuppone però la conoscenza degli assetti ‘post conflitto’.

Il capo della diplomazia europea Josep Borrell e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba condividono la necessità di un settimo pacchetto di sanzioni Ue verso la Russia, mentre la Reuters segnala che almeno 14 produttori di armi russe continuano a lavorare senza avere finora subito alcuna sanzione occidentale. Nella scia del Vertice della Nato di Madrd, la Spagna vara un piano d’aumento delle spese per la difesa, con l’obiettivo di arrivare al 2% del Pil entro il 2029.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko dice che “l’Europa occidentale, che aveva allevato un mostro chiamato Germania nazista, ne sta ora creando uno in Ucraina”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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