Nel conflitto in Ucraina, il ritiro russo dall’Isola dei Serpenti non comporta la ripresa della navigazione nel Mar Nero, perché le forze russe hanno sistemi anti-nave basati a terra in Crimea e nella provincia di Kherson, con cui possono tenere sotto tiro i mercantili ucraini. e dispongono, inoltre, della loro flotta del Mar Nero.
L’Institute for the Study of War, un think tank statunitense, contesta le affermazioni fatte sull’Isola dei Serpenti sia dai russi che dagli ucraini. I russi avevano presentato la loro ritirata come “un gesto di buona volontà”, per favorire gli sforzi dell’Onu di creare corridoi umanitari per l’export agricolo dell’Ucraina, mentre l’offensiva ucraina condotta con artiglierie e missili ha pesato sulla decisione di abbandonare l’Isola.
Gli ucraini hanno, invece, presentato la loro vittoria come decisiva per la libertà di navigazione, mentre consultazioni sono tuttora in corso sullo sblocco dei porti ucraini per l’export di grano, specie con l’Onu e la Turchia, ma non è stata ancora fissata una data per un incontro “in Turchia o da altrove”. Lo ammette uno dei negoziatori ucraini, Andriy Yermak, che nega “accordi o trattative” per un bilaterale tra i presidenti ucraino Volodymyr Zelensky e russo Vladimir Putin.
Ricevuto giovedì al Cremlino, il presidente indonesiano Joko Widodo, presidente di turno del G20, ha consegnato un messaggio “non scritto” di Zelensky a Putin: se ne ignora il contenuto. Parlando ad un evento a Vienna, Zelensky ha previsto: “Se il Mar Nero non viene sbloccato immediatamente, il risultato della crisi alimentare sarà uno tsunami migratorio”. Kiev chiede ad Ankara il sequestro della nave partita dal porto filo-russo di Berdyansk con 7000 tonnellate di grano.
Ieri, un attacco missilistico russo ha ucciso 18 persone, fra cui due bambini, e ne ha ferite oltre 30. L’azione notturna è stata condotta da aerei Tu-22 provenienti dal Mar Nero: tre missili X-22, quelli del centro commerciale di Kremenchuk, hanno colpito un condominio e un centro ricreativo in una cittadina lungo la costa vicino a Odessa.
L’area portuale di Mykolaiv è stata, invece, colpita da ‘proiettili a grappolo proibiti’: dieci missili sono stati lanciati ieri mattina sulla città nell’arco di 25 minuti, facendo diverse vittime. A Mariupol, è stata trovata un’ennesima fossa comune con oltre cento corpi. Oleksiy Arestovich, un consigliere di Zelensky, assicura che la Russia non dovrà aspettare molto per la “risposta” ucraina agli attacchi nella regione di Odessa e a Mykolaiv, che Zelensky bolla come “atti di terrorismo”.
Secondo quanto si apprende, il Dipartimento della Difesa Usa sta valutando 1.300 proposte di circa 800 aziende per armi innovative destinate all’Ucraina: si tratta di sistemi di difesa aerea, anticarro, antiuomo, di difesa costiera, droni, strumenti di comunicazioni sicuri identificati come fondamentali per le esigenze militari ucraine.
Parlando ieri al Parlamento di Kiev, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha promesso un miliardo di euro per Kiev, prima fetta d’un pacchetto d’assistenza macro-finanziaria annunciato a maggio. “L’Ue continuerà a fornire aiuti all’Ucraina ed a sostenere la sua ricostruzione a lungo termine”, ha detto UvdL, mentre le bandiere ucraina ed europea erano esposte nella Rada.
L’Ue sta anche lavorando a nuove sanzioni sull’oro russo, nel quadro di un pacchetto che dovrebbe pure correggere precedenti misure, come quelle che riguardano l’exclave di Kaliningrad.
Nel suo video-collegamento, il primo dopo la concessione all’Ucraina dello statuto di candidato all’adesione, la presidente della Commissione ha avvertito: “C’è una lunga strada da percorrere, ma l’Europa sarà al vostro fianco ad ogni passo del cammino, finché attraverserete la porta che conduce nella nostra Unione”. Uvdl si è soffermata sulla necessità che Kiev attui delle riforme, a cominciare “dalla legge anti-oligarchi”.
Incontrando studenti e docenti dell’Università statale bielorussa, il ministro degli Esteri russo Serguiei Lavrov ha invece criticato le conclusioni del Vertice della Nato di Madrid: “La Nato è sempre stata alla ricerca di un nemico esterno”, mentre la sua ragion d’essere “è venuta meno quando l’Unione Sovietica e il Patto di Varsavia hanno cessato di esistere”
Della guerra, in un’intervista alla Telam, ha parlato Papa Francesco, constatando l’inadeguatezza dell’Onu: “Una guerra è una crudeltà ogni giorno. In guerra non si balla il minuetto, si uccide … Credo sia giunto il momento di ripensare il concetto di ‘guerra giusta’…”. Il Pontefice ha anche ricordato che “in Europa c’è un’esperienza molto triste del populismo, un’ideologia che cerca d’orientare il popolo in un’unica direzione. Qui, quando parli di fascismo e di nazismo, capiscono cos’è il populismo”.